Il "Million Dollar Hotel" è un albergo per sbandati e vagabondi che sorge nel bel mezzo di Los Angeles e che si popola al tramonto, quando nelle strade uomini d'affari e avvocati si ritirano lasciando il posto a prostitute, protettori, pusher e derelitti. L'albergo è la moderna casa per gli sconnessi e gli indesiderati profughi della vita moderna. Tra di loro c'è un'anima innocente e innamorata, Tom Tom, che affronta il mondo con entusiastica e sincera simpatia. Si è innamorato di un angelo di strada di nome Eloise. Il suo amore per lei capovolgerà il mondo. Intanto, però, nell'albergo il tossico Izzy muore misteriosamente. Tra lo stupore di amici e conoscenti si scopre che era il figlio di un ricco magnate dei media. Tutto il variegato popolo del "Million Dollar Hotel" dovrà ora fare i conti con il duro e inflessibile agente dell'FBI Skinner.
TRAMA LUNGA
Los Angeles, anno 2001. Durante il giorno uomini d'affari, avvocati, manager entrano ed escono da uffici e palazzi in una frenetica corsa contro il tempo e verso il successo. Quando cala la sera, scompaiono per lasciare il posto al popolo dei derelitti. Protettori, prostitute, ladri, falliti di ogni genere trovano rifugio al Million Dollar Hotel, a sua volta edificio vecchio, fatiscente destinato a scomparire. Tra i tanti ospiti c'è Tom Tom, un ragazzo disadattato con l'animo di un bambino. Nella sua ingenuità, Tom Tom ritiene giusto dedicare la giornata a quelli più bisognosi di lui. Mentre passa da un compito all'altro, Tom Tom si innamora di Eloise, ragazza bella dallo sguardo triste, segnata da una vita difficile. Tom Tom la avvicina con discrezione, le parla, cerca di comunicare con lei. Succede poi che, una notte, Izzy, un tossico, muore cadendo dal tetto. Si tratta di incidente, o è stato spinto? Quando si scopre che Izzy era figlio di un magnate dei media, la notizia della sua morte si diffonde e obbliga la polizia ad intervenire. All'hotel arriva il detective Skinner, un duro agente dell'FBI, che subito comincia ad osservare e ad interrogare. Con le telecamere della televisione sempre presenti, tutti gli ospiti dell'albergo sono sospettati e cercano di organizzare una difesa. Tom Tom protegge Eloise, che ama molto la lettura ma ha difficoltà a trovare libri nuovi. Skinner procede all'arresto del maggior indiziato, Geronimo, un hippie con la nostalgia degli anni '70. Ma non è lui il vero colpevole. Quando sente dentro di se il rimorso, Tom Tom fa venire la macchina da presa e confessa di essere stato lui a spingere Izzy giù dal tetto. Poi aggiunge che quella che si vede in tv non è la verità. Quindi a sua volta si mette a correre libero sul tetto del Million Dollar Hotel.
SCHEDA FILM
Regia: Wim Wenders
Attori: Jeremy Davies - Tom Tom, Milla Jovovich - Eloise, Mel Gibson - Detective Skinner, Jimmy Smits - Geronimo, Peter Stormare - Dixie, Bud Cort - Shorty, Amanda Plummer - Vivien, Gloria Stuart - Jessica, Tom Bower - Hector, Donal Logue - Charley Best, Julian Sands - Terence Scopey, Conrad Roberts - Stix, Harris Yulin - Stanley Goldkiss, Charlayne Woodard - Jean Swift, Ellen Cleghorne - Marlene, Tim Roth - Izzy Goldkiss, Justin Lafoe - Figlio di Marlene, Richard Edson - Joe, Bono - Uomo nella hall, Wim Wenders, Erik Rondell - Punk, Tito Larriva - Jesu, Jon Hassell - Hollow, Ezra Buzzington - Reporter, David Stifel, Winston J. Rocha - Cameriere, Frederique Van Der Wal, Roger Stoneburner - Punk
Soggetto: Nicholas Klein, Bono
Sceneggiatura: Nicholas Klein
Fotografia: Phedon Papamichael
Musiche: Hal Willner, Daniel Lanois, Brian Eno, Jon Hassell, Bono
Montaggio: Tatiana S. Riegel
Scenografia: Robbie Freed
Costumi: Nancy Steiner
Effetti: Gary D'Amico, Das Werk
Altri titoli:
The Billion Dollar Hotel
Durata: 130
Colore: C
Genere: METAFORA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:2.35) - PANAVISION
Produzione: DEEPAK NAYAR, BONO, BRUCE DAVEY, NICHOLAS KLEIN, WIM WENDERS
Distribuzione: MEDUSA FILM (2000)
NOTE
- PREMIO DELLA GIURIA ORSO D'ARGENTO AL 50MO FESTIVAL DI BERLINO 2000.
CRITICA
"Poeticismi, filosofemi, immagini mitizzanti, gusto esasperato dei simboli, delle metafore. Ma Wim Wenders, al di là dei suoi tic, resta un cineasta geniale". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 28 aprile 2000)