Lo sceriffo Owens ha lasciato il dipartimento di polizia di Los Angeles in seguito a un'operazione finita male e si è trasferito nella sonnolenta cittadina di Junction Sommerton, sulla linea di confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Owens è ormai rassegnato ad avere a che fare con i piccoli crimini locali, ma la spettacolare evasione di un pericoloso boss del narcotraffico potrebbe riportarlo all'azione: l'uomo, infatti, è diretto verso il confine a bordo di una macchina speciale, scortato dalla sua banda e con un ostaggio nelle sue mani; Sommerton Junction è l'ultimo avamposto per bloccarlo prima che attraversi il confine e faccia perdere definitivamente le sue tracce. Con la sicurezza della sua cittadina messa a rischio, Owens, riluttante sulle prime, deciderà infine di rimettersi in gioco e fare di tutto per arrestare la fuga del criminale.
SCHEDA FILM
Regia: Kim Jee-woon
Attori: Arnold Schwarzenegger - Sceriffo Ray Owens, Forest Whitaker - Agente John Bannister, Johnny Knoxville - Lewis Dinkum, Rodrigo Santoro - Frank Martinez, Jaimie Alexander - Vice sceriffo Sarah Torrance, Luis Guzmán - Vice sceriffo Mike "Figgie" Figuerola, Eduardo Noriega (II) - Gabriel Cortez, Peter Stormare - Burrell, Zach Gilford - Agente Jerry Bailey, Genesis Rodriguez - Agente Ellen Richards, Daniel Henney - Phil Hayes, John Patrick Amedori - Agente Mitchell, Chris Browning - Pony Tail, Eddie J. Fernandez - Agente McKay, Rio Alexander - Faceburn, Mark Sivertsen - Bucho, Kristen Rakes - Agente Devers, Tait Fletcher - Eagan, Jermaine Washington - McCesson, James Burnett - Poyo, Mathew Greer - Sam, Christiana Leucas - Christie, David Midthunder - Cohan, Kent Kirkpatrick - Agente Korman, Kevin Wiggins - Elkins, Lois Geary - Sig.ra Salazar, Titos Menchaca - Sindaco, Sonny Landham - Henry, Richard Dillard - Irv
Soggetto: Andrew Knauer
Sceneggiatura: Andrew Knauer
Fotografia: Kim Ji-yong
Musiche: Mowg
Montaggio: Steven Kemper
Scenografia: Franco-Giacomo Carbone
Arredamento: Carla Curry
Costumi: Michele Michel
Durata: 107
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE
Specifiche tecniche: ARRI ALEXA PLUS, ARRIRAW/(2K), 35 MM/D-CINEMA (1:2.35)
Produzione: DI BONAVENTURA PICTURES
Distribuzione: FILMAURO - DVD E BLU-RAY: FILMAURO HOME VIDEO
Data uscita: 2013-01-31
TRAILER
CRITICA
"Dopo l'ultimo ruolo politico, quello di governatore della California, Arnold Schwarzenegger torna a dieci anni di distanza sul set a fare ironicamente sul serio con un divertente action thriller che lo mitizza come eroe in esilio dopo una disgrazia. Per fortuna si prende in giro da solo, portando al massimo la sospensione di verosimiglianza dello spettatore. Cinema cinema, come si dice, cioè ubriacatura di vino di serie ma con le bollicine. Miscela: un terzo di giallo e due terzi di western, per la regia dell'inventivo sud coreano Jee-woon Kim, autore in genere di «eastern» ('Il buono, il matto, il cattivo'). (...) Quel che funziona è la miscela degli elementi, la cura del particolare, gli schizzi caratteriali, l'amore per la citazione e l'alternarsi di ironia e azione, entrambe sfacciate. La sceneggiatura di Andrew Knauer piazza qualche battuta spiritosa, il vecchietto del West col colesterolo e l'ex governatore che parla di «noi migranti come feccia»: a patto di giocare, con fughe in auto, scazzottata storica sul ponte, la vice sceriffo in quota rosa (Jaime Alexander) e un cast che non si nega Forrest Whitaker, l'amico nemico, il brasiliano Rodrigo Santoro e il mediterraneo Edoardo Noriega, villain seduttore, nominato ai Goya per 'Abre los ojos', qui vinto da un 'Terminator' che ha compiuto 65 anni. E che quindi si può anche permettere di scherzare con il cinema e col personaggio di ferro, occhiali neri, muso duro, cannone sempre pronto, che l'ha reso pop (oltre che popolare) come body building, action hero, 38° governatore californiano, ambientalista e filantropo: qualcosa non quadra." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 31 gennaio 2013)
"Sia nelle analogie che nelle differenze, il film con cui l'ex-governatore della California Schwarzenegger torna sugli schermi come promesso (minacciato?) più volte evoca 'Non è un paese per vecchi'. Anche qui l'ambientazione e la frontiera Usa-Messico e, come là, uno sceriffo invecchiato deve vedersela con i più spietati narcotrafficanti. Completamente ribaltato, invece, l'esito: se lo sceriffo Tommy Lee Jones è condannato a fallire, Schwarzy, vecchio o no, deve trionfare per forza. (...) Per il rientro di Schwarzy la produzione ha coinvolto il coreano Kim Jee-woon ('Il buono, il matto, il cattivo'), che mette i suoi virtuosistici movimenti di macchina e il talento nel filmare gli inseguimenti al servizio di un actioner efficiente, dove il rispetto dei miti americani si mischia con una dose omeopatica d'ironia." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 31 gennaio 2013)
"Conclusa l'esperienza di Governatore di California, Arnold Schwarzenegger torna al cinema e Io fa con semplicità e autoironia, rivestendo i panni dello sceriffo di una sperduta cittadina sul confine messicano dove si dirige, a bordo di una corvette lanciata a folle velocità, un boss del narcotraffico in fuga dall'FBI. (...) Diretto dal coreano Kim Jee-woon, regista nel 2008 di uno 'spaghetti' ambientato in Manciuria, 'The Last Stand' è un poliziesco ritagliato come un western sul modello classico della sfida alla 'Mezzogiorno di fuoco' fra buoni e cattivi, ma girato in modo postmoderno con un occhio all'azione (particolarmente efficace una scena di inseguimento in un campo di granoturco) e uno alla commedia, mescolando battutine sull'età che avanza a gag farsesche nella logica di un prodotto di genere un po' scanzonato e un po' sgangherato. In USA il film è partito fiacco, ma forse le cose andranno diversamente nella vecchia Europa dove il mitico Conan vanta di certo ancora parecchi fan; e intanto altre sue due pellicole sono già in cantiere." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 31 gennaio 2013)
"In 'The Last Stand - L'ultima sfida' del coreano Kim Jae-Woon una delle icone degli action movie, Arnold Schwarzenegger torna un po' acciaccato, ma ancora determinato ad essere il numero uno." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 31 gennaio 2013)
"Dopo 7 anni da Governator della California, fuoco e fiamme per il ritorno di Schwarzy al cinema: 'The Last Stand' è un western soprattutto diretto senza infamia né lode diretto dal sudcoreano Kim Jee-woon. Il gusto Anni 80 è palese e nostalgico, il bene e il male tagliati con l'accetta, i colpi d'arma da fuoco come se piovesse, mentre Arnie lotta con le 65 primavere: la sua ultima sfida è fermare l'orologio, concedere pochi centimetri di pelle (...) e rintuzzare il declino con l'autoironia. Usato (in)sicuro." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 31 gennaio 2013)
"Arnold Schwarzenegger è tornato. Armato di tutto punto, con pistole, mitragliatrici, doppiette, fucili, coltelli, non la smetterà di sparare fino alla vittoria finale. Alla faccia della balzana idea di bloccare la vendita facile di armi in America, stavolta si trascina dietro un vero e proprio arsenale, spara anche dai manifesti. Il film del suo rientro è un action movie di frontiera, fracassone, violento, non perfetto, ma di grande inventiva, 'The Last Stand', diretto da un maestro del cinema violento orientale, il coreano Kim Jee-woon, quello di 'Il buono, il matto, il cattivo', per la prima volta a Hollywood. Per l'occasione si porta dietro il suo direttore della fotografia, Jy Yong Kin, e il musicista Mowg. Almeno ha le spalle coperte. La sceneggiatura, non un capolavoro, è dell'esordiente Andrew Klauner. Qualche buco si sente, e la lavorazione non deve essere stata così liscia, ma poco importa. Quel che importa, per tutti i fan è ritrovare in gran forma il vecchio Schwarzy, a 65 anni, dopo la parentesi politica a Los Angeles, a una decina d'anni di distanza da 'Terminator 3'. (...) Non è un poliziesco perfetto come 'Bullet to the Head' di Walter Full con Stallone, è un neo-western di grande azione e sparatorie con decine di morti stecchiti e sangue dappertutto dove sono armate turche le vecchiette, ma è di gran divertimento se accettate che Schwarzenegger a 65 anni possa ancora volare da un tetto e non farsi un graffio o ricevere decine di coltellate alle gambe e stare ancora in piedi. Ma vederlo con la mitraglia in mano fa ancora una certa tenerezza." (Marco Giusti, 'Il Manifesto', 31 gennaio 2013)
"Vecchia icona nelle mani di un giovane straniero: 'The Last Stand' presenta l'insolita coppia Schwarzenegger (...) e Kim Jee-woon. Il primo sceriffo saggio e liftato (...); il secondo regista sudcoreano a suo agio con i parossismi dell'action movie hollywoodiano. (...)I ragazzi degli anni 80 ululeranno di gioia quando Schwarzy (65 anni) affermerà verso la fine: «Il mio onore non è in vendita». E la sua carriera non è finita. Si annunciano presenze nei nuovi Terminator e Conan. È tornato." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 31 gennaio 2013)
"Avvincente, spassoso poliziesco, fracassone e inverosimile, che mescola con perfetto dosaggio azione e umorismo. A 65 anni l'ex superfusto Arnold Schwarzenegger sfodera, oltre ai collaudati bicipiti, una sorprendente autoironia." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 31 gennaio 2013)
"Piacerà ai fans del cinema d'azione che saranno ottimamente serviti dalla regia a rotta di collo del coreano Kim Jee-woon ('Il buono, il matto e il cattivo'). E ai tifosi del grosso Arnold. Che nel riprendere il suo vecchio ruolo di spaccatutto non manca di condirlo con una robusta dose di autoironia." (Giorgio Carbone, 'Libero', 31 gennaio 2013)