Dante, ragazzo sedicenne, per tragico incidente ha perso la madre, casalinga, e il padre, padrone di un negozio di ferramenta. Purtroppo ha anche perso Beatrice, sua coetanea e amica. Depresso e sfiduciato, nella metropoli attraverso la quale vaga, non trova ragioni di vita. Anzi, Dante ha la sensazione che tutto nella società tenda a reprimerlo in funzione d'una sorte di "morte civile": studia, fa' il militare, consuma, sposati! Lavora, come se non fosse imminente la Terza Guerra Mondiale! Fai finta che tutto vada bene! In breve, Dante si mette a vagare di bar in bar; poi si rifugia nei parchi a consumare droga e assiste, inebetito, alla violenza cui più uomini sottopongono una ragazza senza che alcuno intervenga a difenderla. Deciso al gesto clamoroso di rivolta, per un'ultima micidiale dose di droga sceglie il palcoscenico di un anonimo bar. Muore e viene sepolto con indifferenza. Risvegliatosi - come coscienza - in un deposito di rifiuti, la sua anima viene pilotata da un Virgilio di colore a visitare l'Inferno del mondo, il Limbo e il Purgatorio. Beatrice, invece, lo guida nella visita del Paradiso dove, finalmente, la ragazza può indicargli una serie di personaggi positivi che hanno fatto del bene all'umanità: Chesman, il violentatore che con i numerosi rinvii della sua esecuzione capitale ha determinato l'eliminazione della pena di morte in molti stati; Maria Callas, con il canto, Josephine Baker, per il suo impegno nei confronti degli orfani, Maometto, Carlo Marx, Martin Luther King, Nietzsche, Che Guevara, Mao Tze Tung, Gandhi, Gesù Cristo. Dopo averlo invitato ad avere fiducia nell'amore e in Dio, Beatrice si congeda da Dante.
SCHEDA FILM
Regia: Bruno Pischiutta
Attori: Liliana Tari - Beatrice, Gianni Franco Moiaro - Dante, Richard Coleman - Virgilio
Sceneggiatura: Bruno Pischiutta
Fotografia: Marcello Terranova
Musiche: Claudio Simonetti
Montaggio: Bruno Pischiutta, Ruggero Mastroianni - supervisione
Scenografia: Olga Cechova
Durata: 92
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Tratto da: liberamente tratto da "La Divina Commedia" di Dante Alighieri
Produzione: MARCELLO TERRANOVA PER SAGLO FILM, CODROIPO
Distribuzione: SAGLO (1981)
NOTE
- SECONDO IL DIZIONARIO DEL CINEMA ITALIANO, VOL. 5, (GREMESE EDITORE, ROMA, 2000) IL FILM, DOPO ESSERE USCITO IL GIORNO DI FERRAGOSTO 1981, NON SI SA BENE DOVE, E' SPARITO NEL NULLA COME IL SUO AUTORE, FORSE ESPATRIATO IN CANADA.
CRITICA
"Preso per sommi capi, il film è una surreale tragedia (più che una 'commedia', come vorrebbe il titolo e l'esplicito riferimento, nella impostazione e nella didascalia "Poema d'altri tempi di Dante Alighieri") allegorica che, mediante la parte a suo modo realistica o documentaristica (quella delle peregrinazioni di Dante nella metropoli) vorrebbe indicare le ragioni dello stato di disagio dei giovani (e del loro rifugio suicida nell'uso della droga) e che, mediante l'onirico viaggio nel Paradiso, vorrebbe offrire alla gioventù ragioni di speranza nella vita. nel soprannaturale, nell'amore, onde dissuadere da strade autodistruttive. Ora, sempre dal punto di vista dei contenuti, se il discorso generale è da considerarsi positivo, su alcuni particolari dei dialoghi si potrebbe essere in disaccordo (...) E' da notare, però, che si tratta di pareri secondari che scompaiono nel 'mare magnum' costituito dalla voce fuori campo, enfatica e prorompente." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 92, 1982)