THE CALLING - LA CHIAMATA

THE CALLING

GERMANIA 2000
A Kristie, giovane e appagata signora americana trasferitasi in Inglilterra dopo il matrimonio con un giornalista televisivo inglese, dopo la morte improvvisa della sua migliore amica, cominciano a capitare cose strane. Il figlio di amici di famiglia scompare. Poi un tassista che sembra sapere tutto di lei le consegna una pietra la cui iscrizione in lingua celtica rivela che suo figlio Dylan è il figlio di Satana. In nome dell'Amore abbiamo avuto 2000 anni di guerre e sofferenze. Cosa avremo in nome del Male?
SCHEDA FILM

Regia: Richard Caesar

Attori: Laura Harris - Kristie St. Clair, Nick Brimble - Oliver Morton, Francis Magee - Cormac, Richard Lintern - Marc St. Clair, Alice Krige - Elizabeth Plummer, Alex Roe - Dylan St.Clair, Liam Hess - Sammy Plummer, Julian Sims - Dr. Green, Camilla Power - Lynette, Rachel Shelley - Shelley, Peter Waddington - Padre Mullin

Soggetto: John Rice, Rudy Gaines

Sceneggiatura: Rudy Gaines, John Rice

Fotografia: Joachim Berc

Musiche: Edgar Rothermich, Christopher Franke

Scenografia: Bernd Lepel

Effetti: Elements Sfx, Chris Watson

Durata: 89

Colore: C

Genere: THRILLER HORROR

Produzione: IMF INTERNATIONAL MEDIEN UND FILM GMBH & CO. PRODUKTIONS KG, CONSTANTIN FILM PRODUKTION GMBH, SUMMIT ENTERTAINMENT

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2001-04-27

NOTE
REVISIONE MINISTERO FEBBRAIO 2001
CRITICA
"'The calling' conferma la 'new wave' di film sul diavolo dopo 'Stigmate', 'Lost Souls' e il ritorno trionfale dell' 'Esorcista'. Tutto come da clichè, salvo il fatto che qui la televisione diventa il portavoce di Belzebù. Metafora o semplice constatazione?". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 27 aprile 2001)

"E' un thriller mistico-apocalittico di serie B finanziato con soldi tedeschi e interpretato da un cast anglofono di attori poco noti, raccattati fra Canada, Gran Bretagna e Sudafrica. Nei limiti concessi dall'economia dei mezzi e dall'insensatezza del copione, il regista tedesco Richard Caesar non se la cava proprio male: ma pellicole così potrebbero senza danno sparire dalla circolazione. Che poi il novello Anticristo per chiamare a sé i proseliti di tutto il mondo abbia scelto il tramite del mezzo tv rappresenta, come si suol dire, un segno dei tempi". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 1 maggio 2001).

"Quello di Richard Caesar è solo un thriller di routine, con scene truculente da repertorio che offrono emozioni di seconda mano. Eppure le ambizioni erano più alte: collocate in una zona di confine tra antiche croci celtiche e riferimenti all'attualità, dove i satanismi detengono una rete televisiva e il portavoce del demonio è proprio lo schermo tv". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 maggio 2001).