Il 21 ottobre 1994 Heather Donahue, Joshua Leonard e Michael Williams, tre studenti, si avventurano nei boschi di Black Hill Forrest, nel Maryland, per realizzare un documentario su Elly Kedward, accusata di stregoneria e cacciata dalla città di Blair alla fine del 1700. Da allora infatti una leggenda popolare racconta che nei boschi aleggia la presenza malefica della strega. I tre cominciano a seguire un percorso preciso che però poco dopo si confonde nell'intrico della boscaglia. In breve smarriscono la strada, cominciano a rinfacciarsi l'idea di aver voluto tentare quell'impresa, accusano il peso di difficoltà logistiche crescenti. Vedono sassi raggruppati a croce, sentono strani ululati, si perdono tra loro, si ritrovano, non sanno più da che parte dirigersi. Quando di nuovo arriva la notte, la ragazza rivolge lo sguardo atterrito verso la videocamera che riprende il tutto, chiede scusa ai genitori, poi scompare nel buio.
SCHEDA FILM
Regia: Daniel Myrick, Edúardo Sánchez
Attori: Michael Williams, Joshua Leonard, Bob Griffith, Patricia Decou, Sandra Sanchez, Ed Swanson, Heather Donahue, Michael C. Williams, Jim King
Soggetto: Daniel Myrick, Edúardo Sánchez
Sceneggiatura: Edúardo Sánchez, Daniel Myrick
Fotografia: Neal Fredericks
Musiche: Tony Cora
Montaggio: Daniel Myrick, Edúardo Sánchez
Scenografia: Ben Rock
Durata: 87
Colore: B/N-C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: GREGG HALE, ROBIN COWIE PER HAXAN FILMS, ORLANDO (FLORIDA)
Distribuzione: FILMAURO (2000)
NOTE
- IL LIBRO THE BLAIR WITCH PROJECT IN ITALIA E' EDITO DA RIZZOLI.
- IL FUMETTO E' PUBBLICATO IN ITALIA DA SPERLING & KUPFER.
CRITICA
"Tutto sperimentale, è un horror senza effetti speciali che il panico te lo fa vivere da vicino, con la cinepresa che balla su e giù, avanti e indietro, addosso ai protagonisti, tre giovani filmaker che vorrebbero fare un documentario su una strega in un bosco del Maryland e diventano vittime di quella invisibile presenza malefica". (Liana Messina, 'la Repubblica', 15 febbraio 2000)
"Grande successo, ricco marketing (cd, fumetto, libri), ma il risultato rimane senza qualità, senza spavento, dilettantesco". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 3 marzo 2000)