Nella piccola suite di un albergo del Midwest, tre venditori aspettano l'arrivo di un cliente che risolverebbe i gravi problemi in cui versa la loro società. Larry e Phil sono vecchi amici i cui contrasti sono solo apparenti, Bob è un novellino con manie religiose. La vera difficoltà è individuare il cliente.
TRAMA LUNGA
In un albergo di Wichita, nel Kansas, tre venditori aspettano il momento fissato per la convention: dovranno cercare di convincere i possibili clienti convocati ad acquistare i lubrificanti industriali della ditta per cui lavorano. Larry e Phil lavorano insieme e sono amici ormai da alcuni anni, Bob del settore ricerche è nuovo ed è stato aggregato per fare esperienza. Cominciano a parlare tra loro, a mangiare qualcosa, finché arrivano gli ospiti. La convention segue il suo corso abituale. Quando tutti sono andati via, Larry osserva che non ha visto il più grosso tra i potenziali clienti, Dick Fuler. Con tranquillità, Bob dice di averlo incontrato e di aver parlato con lui di cani. Aggiunge che da lì Fuler si recava poi ad una festa privata. Larry vorrebbe andarci subito, ma Phil pensa che sia meglio mandare solo Bob. Il giovane esce. Mentre l'aspettano, Phil parla a Larry di Dio, di amicizia, di affetti. Torna Bob, dice che ha rivisto Fuler e che con lui ha parlato di Cristo. Tra Bob e Larry si accende una lite furibonda. Poi tutti, stanchi, vanno a dormire. La mattina dopo, Larry nell'atrio dell'albergo vede Bob che parla con Fuler. Da lontano si scambiano un sorriso.
SCHEDA FILM
Regia: John Swanbeck
Attori: Kevin Spacey - Larry Mann, Danny DeVito - Phil Cooper, Peter Facinelli - Bob Walker, Paul Dawson - Fattorino
Soggetto: Roger Rueff
Sceneggiatura: Roger Rueff
Fotografia: Anastas N. Michos
Musiche: Christopher Young
Montaggio: Peggy Davis
Scenografia: Kalina Ivanov
Effetti: William Koshowany
Durata: 90
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Tratto da: COMMEDIA "HOSPITALITY SUITE" DI ROGER RUIFF
Produzione: KEVIN SPACEY, ELIE SAMAHA E ANDREW STEVENS PER FRANCHISE PICTURES - TRIGGER STREET PROD.
Distribuzione: LUCKY RED (2000)
CRITICA
"Nel film c'è una sorprendente ed efficace interpretazione di De Vito, il cui viso a volte riempie interamente lo schermo, ma la conversazione su verità materiali e spirituali, riesce a raggiungere a malapena livelli mediocri". ('Entertainment Weekly')
"I tempi dilatati, l'esigua scelta delle ambientazioni e il limitato numero di personaggi sembrano voler concentrare l'attenzione dello spettatore sulle parole, sul loro valore, su ciò che vogliono trasmettere. Con efficaci primi piani John Swanbeck rende il 'travaglio sentimentale' dei protagonisti, enfatizzato anche dalla lunghezza elle sequenze. (...) Nonostante tanti elementi interessanti, 'The Big Kahuna' ha avuto una fredda accoglienza dalla critica e nelle sale americane. Ora cerca un riscatto in quelle europee". ('Ciak', settembre 2000)
"Arrivato dritto dritto dal palcoscenico 'The big Kahuna' non ha grandi pregi di regia (anzi, a essere sinceri, qualche raccordo qua e là appare perfino un po' impreciso), è stato girato con pochi mezzi e in pochi giorni, ma può esibire dialoghi scanditi col metronomo e un trio di interpreti che vale la pena di 'ascoltare' anche quando stanno zitti e non succede niente. Un piccolo classico americano tutto ambientato in una lunga notte claustrofobia mentre il regista John Swanbeck coltiva saggiamente il gusto cheap di arredi, volti, abiti e cibi, tutti tragicamente color nocciola". (Piera Detassis, 'Panorama', 28 settembre 2000)