Il rabbino Ben Stiller e il sacerdote cattolico Edward Norton, che sono cresciuti insieme e hanno condiviso i giochi infantili, ritrovano dopo sedici anni una comune amica d'infanzia, che avevano soprannominato Anna Banana, diventata ora una brillante donna in carriera. L'affetto si trasforma in qualcosa di più e i morsi della gelosia si fanno sentire. Una commedia romantica dove tutto è affrontato con garbo e un po' di malizia.
TRAMA LUNGA
Negli anni dell'infanzia Jake, Brian e Anna sono stati molto amici finché, un giorno, lei ha dovuto lasciare New York per trasferirsi altrove con la famiglia. Eccoli oggi adulti: Brian ha dato seguito alla propria vocazione ed è diventato sacerdote cattolico; Jake, di famiglia ebraica, sta seguendo la strada che di lì a poco lo consacrerà come rabbino. Ruth, la mamma, è preoccupata perché Jake non riesce ad avviare una relazione stabile con qualche brava ragazza. Ma Jake non si preoccupa più di tanto, anzi adesso lui e Brian stanno lavorando all'apertura di una sala da ballo cattolico-ebraica. L'equilibrio della situazione viene interrotto quando, all'improvviso, Anna torna in città e riprende i contatti con i due vecchi amici. La vita quotidiana è messa sottosopra da questa presenza: Jake deve uscire con una certa Rachel e chiede ad Anna e Brian di essere presenti anche loro a cena come fossero una coppia di amici. Brian la notte sogna Anna e la chiama. Jake una sera va a casa di lei, la bacia, restano insieme. Nascono così equivoci e malintesi che mettono Brian contro Jake: il primo rimprovera al secondo di avergli tenuta nascosta la relazione con la ragazza. Passano due settimane. Brian e Jake si rivedono, si abbracciano. Poi Anna va da Brian e anche loro riescono a chiarirsi. Jake fa la sua prima predica da rabbino dove chiede pubblica ammenda per aver intrattenuto una relazione con una ragazza non ebrea. Poi arriva Anna, i due ormai possono farsi veder insieme. All'inaugurazione del circolo ricreativo cattolico-ebraico, i tre si fanno una foto insieme. Come avevano fatto tanti anni prima, da piccoli.
SCHEDA FILM
Regia: Edward Norton
Attori: Edward Norton - Padre Brian Finn, Ben Stiller - Rabbino Jake Schram, Jenna Elfman - Anna Riley, Anne Bancroft - Ruth Schram, Eli Wallach - Rabbino Lewis, Ron Rifkin - Larry Friedman, Milos Forman - Padre Havel, Holland Taylor - Bonnie Rose, Rena Sofer - Rachel Rose, Catherine Lloyd Burns - Debbie, Lisa Edelstein - Ali Decker, Ken Leung - Don, Susie Essman - Ellen Friedman, Brian George - Paulie Chopra, Stuart Blumberg - Len, Michael Roman - Brian Finn adolescente, Sam Goldberg - Jake Schram adolescente, Blythe Auffarth - Anna Riley adolescente, Jonathan Randell Silver - Alan Klein, Brian Anthony Wilson - T-Bone, Juan Piedrahita - Omar
Soggetto: Stuart Blumberg
Sceneggiatura: Stuart Blumberg
Fotografia: Anastas N. Michos
Musiche: Elmer Bernstein
Montaggio: Malcolm Campbell
Scenografia: Wynn Thomas
Arredamento: Leslie E. Rollins
Costumi: Michael Kaplan
Effetti: Toybox, John Ottesen
Altri titoli:
Au nom d'Anna
Keeping the Faith - Glauben ist alles!
Más que amigos
Durata: 128
Colore: C
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - TECHNICOLOR
Produzione: SPYGLASS ENTERTAINMENT, TRIPLE THREAT, TOUCHSTONE PICTURES
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA
NOTE
- E' L'ESORDIO ALLA REGIA DELL'ATTORE EDWARD NORTON.
CRITICA
"Dalla leggerezza del tocco si capisce che Norton ha imparato parecchio da Woody Allen quando è stato sul set di 'Tutti dicono I Love You'. Come regista ha due grandi qualità: sa governare i vari registri del racconto, alternando sapientemente quelli veloci della commedia e quelli più calmi del melodramma; e sa mischiare le carte dell'eros, del sentimento e della vocazione religiosa senza cadere mai nel predicatorio, nel moralistico e nel pecoreccio. Tre rischi sempre dietro l'angolo di chi va a caccia di 'uccelli di rovo' ". (Sandro Rezoagli, 'Ciak', settembre 2000)
"E' il primo film prodotto e diretto (oltre che interpretato) dal giovane attore Edward Norton, con una bella trovata. (...) Il film, ben recitato, è molto accomodante, carino e brillante: il cibo del rabbino, con una battuta divertente, è rigorosamente 'Kosher Nostra' ". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 22 settembre 2000)