In una baracca putrescente, Tedeum insieme a suo padre, sua madre e il nonno si insultano e si picchiano furiosamente, ma a modo loro si vogliono bene, e poi dispongono del documento di proprietà di una miniera ricchissima, in una zona che pullula di imbroglioni e di documenti concernenti miniere inesistenti. Mister Grant acquista all'asta, da lui manovrata, ogni documento a prezzi irrisori, con il proposito di mettere le mani prima o poi sulla vera miniera. Nella vicenda di imbrogli, agguati, baruffe colossali, si inserisce un falso prete che in realtà, è un evaso su cui pende una taglia consistente. Tutti i personaggi, divisi in bande che si fronteggiano, si ritrovano nella piscina di un bagno pubblico, dove il documento diventa fradicio e stinto, e quindi inutile. Infine, confluiscono in un penitenziario, al centro del quale sta il pozzo che immette nell'ambita miniera.
SCHEDA FILM
Regia: Enzo G. Castellari
Attori: Jack Palance - Il falso prete, Giancarlo Prete - Tedeum, Lionel Stander - Il nonno di Tedeum, Francesca Romana Coluzzi - Betty, Riccardo Garrone - Sceriffo sul treno, Maria Vico - La madre di Tedeum, Eduardo Fajardo - Signor Grant, Renzo Palmer - Padre di Tedeum, Mabel Karin - Wendy, Rocco Lerro
Soggetto: Giovanni Simonelli
Sceneggiatura: Tito Carpi, Giovanni Simonelli, José Gutiérrez Maesso, Enzo G. Castellari
Fotografia: Manuel Rojas
Musiche: Maurizio De Angelis, Guido De Angelis
Montaggio: Vincenzo Tomassi
Scenografia: Enzo Bulgarelli
Costumi: Luciano Sagoni
Effetti: Sergio Chiusi
Altri titoli:
Con Men
Father Jackleg
Sting of the West
Durata: 99
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: 35 MM, TECHNISCOPE, TECHNICOLOR
Produzione: FRANCO PALAGGI E VIRGILIO DE BLASI PER FP CINEMATOGRAFICA, CANARIA FILM, TECISA FILM
Distribuzione: JUMBO - GOLDEN VIDEO
CRITICA
"Farcito di grossolanità, intristito da un umorismo cavernicolo, questo ennesimo guazzabuglio cinematografico umilia il western-parodistico che altre volte, seppur raramente, ha dato qualche prodotto apprezzabile. In più, oltre al solito irriverente titolo, sono frequenti le espressioni approssimativamente religiose, che vorrebbero far ridere e producono invece soltanto fastidio. (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 74, 1973).