TARON E LA PENTOLA MAGICA

THE BALCK CAULDRON

USA 1985
Presso il vecchio saggio Dalven vive il giovanissimo Taron che ha il compito di accudire Evy, una maialina molto speciale. Infatti l'animaletto ha il potere di aiutare chiunque a scoprire la pentola magica, un prodigioso oggetto che rende il suo possessore capace di avere un esercito di guerrieri immortali e quindi di essere padrone del mondo. Vorrebbe avere la pentola il crudele re Cornelius, il quale organizza i suoi orrendi servitori, due uccellacci neri per rapire la maialina Evy che è stata affidata a Taron. Il ragazzino nulla può fare contro i due emissari mostruosi e la povera Evy viene trascinata nel regno buio di Cornelius ove il malvagio segretario del Re, Rospus, la costringe a rivelare il nascondiglio della pentola magica. Taron segue Evy e i suoi rapitori; conosce il cantastorie Sospirello e il furetto Gurghy. I tre diventano amici, ma solo Sospirello va con Taron. I due giungono nel regno lugubre di Cornelius: vengono subito scoperti ed imprigionati. Qui conoscono un'altra prigioniera, la sedicente principessa Alin la quale aiuta i due a fuggire. Taron scopre una magnifica spada dai superpoteri e con essa riesce a liberare la maialina prima e, poi, dopo altri scontri con le mostruose creature, anche i suoi amici. Taron, Alin, Sospirello e Gurghy trovano, nella zona di Morva, la pentola magica presso tre streghe molto stravaganti grazie anche ai suggerimenti del folletto Doli il quale è stato mandato in loro aiuto dal re folletto Fingar che ha preso a cuore il loro caso e tiene al sicuro Evy. Cornelius però riesce ad impadronirsi della pentola e comincia così con essa a far rivivere tutti i suoi guerrieri ormai deceduti ed organizza un esercito tanto mostruoso quanto invincibile. C'è solo un mezzo per fermarlo: occorre un volontario che scelga di buttarsi vivo nella pentola e morirvi per far cessare il suo potere nefasto. Taron è pronto a sacrificarsi, ma Gurghy (che sembrava il più pauroso) si offre al suo posto e si getta nella pentola. Il sortilegio si interrompe: i guerrieri redivivi tornano ad essere ossa senza vita e Cornelius stesso viene inghiottito dalla spaventosa pentola. Tutto torna normale, il mondo è salvo. Ma Taron, Alin (i quali hanno scoperto di amarsi), Sospirello e la maialina Evy non sono completamente felici; hanno perso un amico fedele, il coraggioso Gurghy. Le tre streghe si commuovono e fanno tornare in vita, più vispo e simpatico di prima Gurghy che può quindi godere con gli amici la pace ritrovata.
SCHEDA FILM

Regia: Ted Berman, Richard Rich

Sceneggiatura: Vance Gerry, David Jonas, Peter Young (II), Roy Morita, Joe Hale, Ted Berman, Richard Rich, Art Stevens, Al Wilson

Fotografia: Richard Rich

Musiche: Elmer Bernstein

Montaggio: Ted Berman

Durata: 80

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: SCOPE TECHNICOLOR

Tratto da: BASATO SU "THE CHRONICLES OF PRYDAIN" DI LLOYD ALEXANDER

Produzione: JOE HALE PER WALT DISNEY PRODS. E SILVER SCREEN PARTNERS II

Distribuzione: U.I.P. (1986)

CRITICA
"I disegni animati, anche con il soccorso delle nuove tecnologie, ce la mettono tutta per montare fino al diapason questa macchina di paura ma, e qui mi sembra il lato più debole del film, puntano solo su quella, dimenticando la firma Disney e la ragion d'essere più autentica della vecchia fabbrica. La tenerezza non c'è più, anche l'ironia è dubbia tentata com'è solo da sapori forti, e la grazia della favola, pur cercando ancora una volta di farsi sorreggere da animaletti e spiritelli, si affloscia attorno alla maialina rosa, lontana le mille miglia dai ghiotti animaletti disneiani di una volta, e suona del tutto a vuoto sugli elfi e su un gruppetto sparuto di streghe del tutto estranei al vero mondo di Biancaneve. Lo so, c'è chi pensa che oggi Biancaneve i bambini li faccia solo ridere e che invece li conquistino solo i disegni animati giapponesi con le loro atrocità. In un certo senso può darsi, basta però che la Disney riesumi per qualche festa 'La carica dei 101' o appunto, 'Biancaneve', e subito nei cinematografi c'è gran folla. I bambini con il culto dei mostri, quindi, non sono tanto numerosi quanto dicono. Ci riflettano alla Disney. I conti, anche senza computer, li sanno fare benissimo. Li facciano anche questa volta. L'anno prossimo festeggeranno i cinquant'anni della società, cerchino, se possibile, di celebrarli con una vera favola. Non con un Dario Argento in versione cartoon." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 28 Marzo 1986)

"Benché l'organizzazione di fondo della Disney poggi ancora oggi sul disegno realizzato a mano (l'esercito degli animatori qui impegnato è intorno alle cento persone) i 115mila fotogrammi del film sono stati trattati con largo uso di computer: ognuno di loro prima di raggiungere la sua forma definitiva ha subito 33 passaggi successivi dal disegno originario. E al conto bisogna aggiungere l'uso delle modernissime multiplane camera e perfino una nuova rivoluzionaria tecnica (l'Apt) per trasferire il disegno su fotogramma. Anche tralasciando il sospetto di terrificanti conseguenze che una storia a così fosche tinte può ingenerare sui sonni dei piccolissimi spettatori, si rimpiangono i vecchi, approssimativi (si fa per dire!) disegni della Disney classica; che progredisce in strategie di mercato, marketing e tecnologia (ci mancherebbe altro!), ma non certo in idee. Come confermano del resto anche alcune scelte recenti in campo cinematografico." (Gabriele Porro, 'Il Giorno', 14 Marzo 1986)

"In un racconto così dominato da effetti paurosi a volte sconfinanti nel grottesco, si aprono tuttavia, qui e là, flebili spiragli d'antica matrice autenticamente disneyana ed è quando s'affacciano animaletti legati alla tradizione dei classici cartoon, come Evy la tenera maialina. Gurkhy il golosone, votato al finale sacrificio. Altrove, invece, il film e monopolizzato dai cattivi che, pur sbaragliati all'epilogo, hanno prima spazio sufficiente per procurare emozioni insolite nella clientela abituale del cinema d'animazione, stavolta più meccanico prodotto di laboratorio che opera poeticamente ispirata." ('La Stampa', 30 Marzo 1986)