T COME TIGRO...E TUTTI GLI AMICI DI WINNIE THE POOH

THE TIGGER MOVIE

GIAPPONE 2000
Nel bosco Tigro vive insieme ad alcuni ottimi amici ma è triste perché non ci sono altri tigrotti come lui con cui possa andare a saltellare. Allora decide di attraversare il bosco dei Cento Acri per andare alla ricerca di suoi simili e dell'albero genealogico "più gigantissimo e grandemente grande che ci sia". La ricerca risulta vana, ma in quel momento Tigro riceve una lettera mandatagli dai suoi amici che lo hanno inseguito e sorvegliato. Per dargli nuova fiducia, Winnie l'orsetto, Roo il cangurino, Tappo il coniglio, Pimpi il porcellino e gli altri del gruppo, decidono di mascherarsi da tigri e andare a casa dello sfortunato amico. Tigro li accoglie con grande entusiasmo, li invita finalmente a saltare tutti insieme. Ma la verità viene fuori: scoperto l'inganno, Tigro si allontana nella bufera. Dopo un inseguimento pieno di pericoli e una burrasca spaventosa, Tigro e gli altri si ricongiungono. Ora Tigro capisce che quello dei suoi amici, anche se non sono tigrotti, è un affetto autentico, e possono essere proprio loro la famiglia che lui da tempo cercava.
SCHEDA FILM

Regia: Jun Falkenstein

Soggetto: A.A. Milne, Eddie Guzelian

Sceneggiatura: Jun Falkenstein

Musiche: Klaus Badelt, Kenny Loggins, Robert B. Sherman, Richard M. Sherman, Harry Gregson-Williams, Steve Jablonsky

Montaggio: Makoto Arai, Robert Fisher Jr.

Scenografia: Toby Bluth, William Dely

Effetti: Kevin M. O'Neil, Raymond C. King

Durata: 77

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE COMMEDIA FAMILY

Tratto da: BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA A.A. MILNE

Produzione: WALT DISNEY TELEVISION ANIMATION, WALT DISNEY ANIMATION JAPAN

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (2000)

CRITICA
"Ispirato ai racconti famosi di A. A. Milne, realizzato quanto all'animazione a Tokio dalla Walt Disney Animation Japan, diretto dalla regista televisiva debuttante per il cinema Jun Falkenstein, accompagnato dalle musiche non belle ma accattivanti dei fratelli Richard e Robert Sherman, pronto a insegnare che la felicità è quello che si ha già, il film è divertente, un po' rinunciatario, sentimentale, carino". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 28 aprile 2000)