Milo, programmatore esperto di tecnologie digitali, trova il lavoro dei suoi sogni in un'importante società di software di Portland, che gli permetterebbe di realizzare i suoi progetti innovativi, lasciando così un segno nella storia. Ma presto il sogno si traforma in incubo, dopo aver scoperto che il suo capo aggira segretamente l'AntiTrust e che dietro la società si nasconde un gruppo di persone che ha intessuto una trama subdola.
SCHEDA FILM
Regia: Peter Howitt
Attori: Ryan Phillippe - Milo Hoffman, Rachael Leigh Cook - Lisa Calighan, Claire Forlani - Alice Poulson, Tim Robbins - Gary Winston, Douglas McFerran - Bob Shrot, Nate Dushku - Brian Bissett, Ned Bellamy - Phil Grimes, Tygh Runyan - Larry Banks, Yee Jee Tso - Teddy Chin, Richard Roundtree - Lyle Barton
Soggetto: Howard Franklin
Sceneggiatura: Howard Franklin
Fotografia: John Bailey, Richard Walden
Musiche: Don Davis
Montaggio: Zach Staenberg
Scenografia: Catherine Hardwicke
Effetti: Rainmaker Digital Pictures
Durata: 108
Colore: C
Genere: THRILLER
Produzione: HYDE PARK ENTERTAINMENT- INDUSTRY ENTERTAINMENT - MGM
Distribuzione: MGM
Data uscita: 2001-05-04
CRITICA
"Thriller nel mondo dell'informatica (...) 'Synapse' di Peter Howitt è una versione high-tech ma un po' scialba di 'Wargames'. Tim Robbins 'travestito' da Bill Gates, però, è bravissimo". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 maggio 2001)
"Fumo negli occhi e il solito diabolico acchiappatutto che ha le fattezze del mite Tim Robbins, più credibile come bancario in 'Le ali della libertà'. Ryan Philippe, già visto in 'Cruel Intention', è meno espressivo di un monitor spento. Claire Forlani gioca al solito con lo sguardo, che è indifferentemente languido, crudele, carezzevole, senza mutare espressione e Tim Robbins è assai improbabile come mente diabolica di una macchinazione così complessa. Regia di Peter Howitt, più a suo agio con la commedia, e ricomparsa di Richard Roundtree, il vero detective 'Shaft', di cui presto vedremo la nuova edizione con Samuel Jackson: tanto valeva far fare a quest'ultimo un rientro trionfale, piuttosto che umiliarlo in questo pasticcio". (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 6 maggio 2001)
"La regia è del perfezionista Howitt ('Sliding doors'). E' interessante l'ambientazione simulata delle grandi aziende della Silicon Valley. Il progetto Synapse, per cui s'uccide, è pressoché simile all'attuale scommessa della telecomunicazione cellulare, ma è difficile seguirne i contenuti tecnologici della suspense, coordinata tra chiavi d'accesso sistemico e porte vere di edifici da forzare". (Silvio Danese, 'Il giorno', 11 maggio 2001)
"Che ci si può aspettare da un film che prende a prestito il titolo dai connettori neurotici? Diretto dal regista di 'Sliding Doors' (ma diversissimo da quello), Peter Howitt, 'S.Y.N.A.P.S.E. - Pericolo in rete' non è altro ce l'edizione riveduta e aggiornata del vecchio 'thriller di cospirazione', con le multinazionali dell'informatica al posto dei servizi segreti e Tim Robbins (attore notoriamente democratico) che si diverte a fare la parte del genio del male battuto da ragazzino di turno". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 maggio 2001)