Stati Uniti. Un ente governativo segreto, gestito da Amanda Waller e chiamato Argus, decide di assemblare un team chiamato "Squadra suicidi" reclutando i più pericolosi supercriminali del modo che, in cambio della libertà o della propria vita, sono chiamati a compiere missioni estremamente rischiose.
SCHEDA FILM
Regia: David Ayer
Attori: Will Smith - Floyd Lawton/Deadshot, Margot Robbie - Harley Quinn/Dott.ssa Harleen Quinze, Joel Kinnaman - Colonnello Rick Flagg, Cara Delevingne - Dott.ssa June Moone/Incantatrice, Jai Courtney - Capitano Boomerang, Adewale Akinnuoye-Agbaje - Waylon Jones/Killer Croc, Jay Hernandez - Chato Santana/El Diablo, Karen Fukuhara - Tatsu Yamashiro/Katana, Adam Beach - Christopher Weiss/Slipknot, Jared Leto - Joker, Viola Davis - Amanda Waller, Scott Eastwood - Tenente GQ Edwards, David Harbour - Dexter Tolliver, Common - Monster T, Shailyn Pierre-Dixon - Zoe, Corina Calderon - Grace, Robin Atkin Downes - Angelo/Incubus, Ted Whittall - Ammiraglio Olsen, Jaime FitzSimons - Sergente Ames Bravo, Matt Baram - Dott. Van Criss, Birgitte Solem - Sig.ra Van Criss, Jim Parrack - Frost, Ike Barinholtz - Griggs, Ezra Miller - The Flash, Ben Affleck - Bruce Wayne/Batman (non accreditato
Soggetto: John Ostrander - fumetto
Sceneggiatura: David Ayer
Fotografia: Roman Vasyanov
Musiche: Steven Price
Montaggio: John Gilroy
Scenografia: Oliver Scholl
Costumi: Kate Hawley
Effetti: Michael Innanen, Mark Breakspear, Jerome Chen, Robert Winter (II), The Moving Picture Company, Sony Pictures Imageworks Inc., Applied Arts FX Studio, Movie Armaments Group, Digital Domain
Durata: 122
Colore: C
Genere: AZIONE FANTASY
Specifiche tecniche: PANAVISION PANAFLEX MILLENNIUM XL2, 35 MM, (4K)/PANAVISION (1:2.35)
Tratto da: fumetto "Squadra omicidi" di John Ostrander (DC Comics)
Produzione: ATLAS ENTERTAINMENT, DC ENTERTAINMENT, LIN PICTURES, IN ASSOCIAZIONE CON RATPAC-DUNE ENTERTAINMENT
Distribuzione: WARNER BROS. PICTURES ITALIA
Data uscita: 2016-08-13
TRAILER
NOTE
- TRA I PRODUTTORI ESECUTIVI FIGURA ANCHE ZACK SNYDER. - OSCAR 2017 PER MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE (ALESSANDRO BERTOLAZZI, GIORGIO GREGORINI E CHRISTOPHER NELSON).
CRITICA
"(...) un'avventura (...) super violenta senza però, ovvio, rinunciare a voler essere anche etica. (...) Prosegue la storia ormai ottantennale della irriducibile rivalità tra DC e Marvel ('X-Men', 'Iron Man'). Che, malgrado i tanti alti e bassi, cadute e risalite della prima, ha continuato a vederla segnare punti a proprio favore nella battaglia per la supremazia cinematografica." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 21 agosto 2016) "E' fuor di dubbio che 'Suicide Squad', uno dei film più attesi di questo agosto cinematografico, abbia dei limiti, delle evidenti imperfezioni. La prima su tutte è legata ad una sceneggiatura che non premia in modo omogeneo i vari personaggi della storia, nonostante siano tutti affascinanti, travolti, anzi asfaltati, dalla potenza visiva di una strepitosa Margot Robbie che consegna la sua Harley Quinn all'immortalità del grande schermo. Eppure, anche con i suoi difetti, la pellicola attrae e cattura, piace e diverte pur nel suo caotico evolversi, grazie anche a una fotografia ben calibrata e, soprattutto, alla vibrante e trascinante colonna sonora. (...) un ottimo Will Smith (...) Jared Leto, non così convincente, anzi quasi inutilmente imposto (...) eccezionale Viola Davis (...). Un «gangster movie» prestato ai fumetti, goliardico e paradossale, che non si prende mai sul serio e, soprattutto, che non costringe lo spettatore a guardare, sconsolato, l'orologio." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 agosto 2016) "Che dobbiamo dirvi. Che se fossimo a Natale invece che a Ferragosto (...) non faremmo certo pazzie per 'Suicide Squad', che in una futura storia del cinema dei supereroi non occuperà certo un posto tra gli indimenticabili. Ma siamo in uno dei giorni più caldi dell'anno, in mezzo a bambini urlanti che lordano i pavimenti di popcorn e l'indulgenza è quasi inevitabile. Tra i motivi d'indulgenza, Margot Robbie, forse l'attrice più sexy del momento, e per di più decisamente brava. Qui le hanno affidato un personaggio non molto interessante sulla carta fumettata (una cretina masochista che il Joker quando era stufo buttava in un canile) e lei lo trasforma, ne fa un eroina sui generis, i migliori colpi di scena le sono affidati, e Margot non li prepara cinguettando come ognuno s'aspetta da ogni pupa del gangster. Il gangster cioè il Joker. Jared Leto ha ereditato la maschera ridente dal defunto Heath Ledger ma non lo fa rimpiangere, anzi in una sequenza sadomaso con Margot aggiunge una marcia in più al suo cattivissimo. Bene anche Will Smith, il killer che (ricordo della Sporca dozzina) si scopre insospettate doti di eroico leader. E benissimo Viola Davis, dominante come la sua avvocatessa de 'Le regole del delitto perfetto' ma con una velenosa vena di cattiveria e cinismo in più. Cos'è allora che tiene indietro 'Suicide Squad', che lo mette in serie B nella classifica dei film del filone super? Il fatto che, tratto da un fumetto, è rimasto tale, cioè bidimensionale nel tratteggio dei caratteri e nell'organizzazione degli avvenimenti. Cosa ha messo in serie A 'Iron Man' e 'Batman', come lo fa da anni Christopher Nolan? Che gli sceneggiatori avevano reinventato i personaggi, immaginato conflitti plausibili per un pubblico maggiorenne. A parte Margot Robbie, 'Suicide' sembra allestito per un pubblico di under 10. Con uguali, modiche pretese." (Giorgio Carbone, 'Libero', 14 agosto 2016) "Considerando che Ayer dedica interminabili, e quasi del tutto inutili, sequenze di battaglia tra la «squadra suicida» e dei Metaumani con le teste che sembrano blocchi di lava, la parte migliore del film è all'inizio, quando si presentano i personaggi. Ma se il loro cinico, scanzonato, antiautoritarismo e la loro anima antieroica ricordano quella dei guardiani della galassia, la sceneggiatura dello stesso Ayer dà loro pochissime opportunità di svilupparsi nel corso del film, e agli attori di giocare di humor tra di loro. Il che è un peccato perché sarebbero in grado di farlo bene. Autore interessante quando si confronta con un progetto piccolo e originale come il poliziesco 'End of Watch', alle prese con un budget di 175 milioni di dollari Ayer è un regista privo di immaginazione. E, se qui è meno statico di quanto lo fosse nel soporifero film di guerra 'Fury', la sua azione non ha coreografia o coerenza interna. E non sembra nemmeno molto interessato a lavorare sul linguaggio del fumetto. Per portare al cinema i supereroi bisogna capirli e amarli almeno un po' (...) 'Suicide Squad' sembra girato nel catrame, ma il suo «nero» non assume mai la dimensione esistenziale tragica che Tim Burton aveva dato ai suoi film sull'uomo pipistrello. E' un'immagine confusa e basta." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 13 agosto 2016) "(...) un 'popcorn movie' coloratissimo, non privo di cadute e di incongruenze ma spesso piuttosto divertente, tutto tinte acide e controscene beffarde, che cavalca lo spunto offerto dagli albi della DC Comics per proporre un'ammucchiata ribalda di antieroi più o meno super, ma tutti cattivissimi. Messi insieme dalla solita agenzia governativa per sgominare un nemico molto più malvagio di loro... (...) facile puntare il dito contro le debolezze di uno script sovraffollato di personaggi e cameos (...), o la superficialità delle 'psicologie'. In realtà proprio qui sta il divertimento, e la rivincita per chi non ha mai sopportato i supereroi dell'ultimo decennio, nevrotici o angosciato come filosofi tedeschi. In fondo questa variazione in chiave 'superhero' di tutte le squadre di canaglie messe insieme dal cinema, dai 'Sette Samurai' agli 'X men' passando per 'Ocean 11', malgrado l'azione martellante e gli inevitabili pedaggi pagati all'estetica ripetitiva dei blockbuster, privilegia lo humor." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 agosto 2016)