Stones in Exile

GRAN BRETAGNA 2010
Al termine degli anni '60 i Rolling Stones si trovarono ad affrontare un difficile periodo di svolta nella loro carriera. Assillati dalla stampa, vittime della droga e sotto pressione per il rischio di un tracollo finanziario, Jagger e gli altri decisero di rifugiarsi nel Sud della Francia dove, grazie a una ritrovata 'vis' musicale registrarono quello che da molti è a tutt'oggi considerato il loro capolavoro: 'Exile on Main Street'. Attraverso materiale inedito, interviste ai protagonisti e a coloro che furono testimoni dell'evento il documentario ripercorre le tappe che portarono alla realizzazione di una delle pietre miliari della storia del Rock.
SCHEDA FILM

Regia: Stephen Kijak

Attori: Mick Jagger, Keith Richard, Charlie Watts, Bill Wyman, Mick Taylor

Fotografia: Grant Gee

Montaggio: Ben Stark

Durata: 61

Colore: B/N-C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: PASSION PICTURES, M STREET PRODUCTION

NOTE
- PRODUTTORI ESECUTIVI: MICK JAGGER, KEITH RICHARDS, CHARLIE WATTS.

- PROIEZIONE SPECIALE ALLA 42. 'QUINZAINE DES RÉALISATEURS' (CANNES, 2010).
CRITICA
"Croisette impazzita con Mick Jagger, coda di ore davanti al Palais Stephanie, la sala della Quinzaine. E' il giorno di 'Stones in Exile', Jagger produce, il regista è Stephen Kjak, inglese, già regista di una bio su Scott Walker. (...) Però l'effetto non è più che quello di una clip tv senza troppe invenzioni né di regia né nel modo di usare gli archivi, o un pessimo bonus per un dvd, con un retrogusto di bio celebrativa forse anche causa del controllo di Jagger. Gli Stones al cinema - Godard, Whithead, Maysles - sono un'altra storia." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 21 maggio 2010 )

"'Stones in Exile', racconto in versione moderna e sperimentale del periodo mitologico in cui la band dei Rolling Stones già all'apice del successo dovette abbandonare la natia Inghilterra per motivi fiscali e raccogliersi in dorato esilio in una villa sulla Costa azzurra, a Villefranche-sur-Mer, dove registrarono in un primavera-estate creativa e maledetta uno degli album più belli e meno fortunati allora della loro produzione ('Exile on Main Street', che ora esce in versione masterizzata). (...) Esiliati si fa per dire, data la location, villa Nellcôte, ex quartiere generale nazista, dove in un clima metà da famiglia allargata, metà sesso droga e rock and roll si andava al cuore del canto e del suono: mentre sullo schermo scorrono immagini di fanciulle semi addormentate su divani superbianchi e di sfrenate esecuzioni musicali, si vedono anche tavolate di adulti e bambine e momenti di tenerezza fra Mick e Bianca sposata poco prima a Saint Tropez e incinta di Jade." (Maria Luisa Agnese, 'Corriere della Sera', 20 maggio 2010)

"Gli Stones fanno il tutto esaurito. Non è un concerto. E' la prima del film 'Stones in Exile', che racconta la genesi di un loro disco maledetto, 'Exile on Main Street'. Loro, ovviamente, sono i Rolling Stones. (...) Il film corre via rock. Immagini sgranate in super8. Alcuni testimoni d'eccezione: da Benicio Del Toro a Martin Scorsese, a Sheryl Crow. Poi Mick Jagger e Keith Richards giovani giovani. Incastrati dal fisco in Inghilterra. Il loro manager non ha pagato le tasse. E loro non hanno più soldi. Così, sono costretti a un esilio. Dorato. In Francia, in Costa Azzurra. A Villefranche-sur-Mer. Una cittadina che ha la libertà anche nel nome. E loro la libertà se la godono tutta. Donne poco vestite, tutto il tempo che vogliono per suonare, nello scantinato di una villa. E di sopra, hashish, marijuana, cocaina, eroina. (...) Se uno ama il rock, se ama gli Stones, se ama gli anni '70 non può non amare 'Stones in Exile'. Nelle immagini, montate da Stephen Kijak, c'è solo quell'epoca. Non ci sono le facce ragnatelate di rughe degli Stones di oggi, se non per un istante nel finale. C'è solo, e tutto intero, il profumo di un'epoca." (Giovanni Bogani, 'Nazione-Carlino-Giorno', 20 maggio 2010)