Novembre 1870. La Corte spagnola elegge con 191 voti Amedeo di Savoia, duca d'Aosta, come Re di Spagna. Gennaio 1871. Amedeo di Savoia arriva a Madrid e il Generale Prim, suo protettore, viene assassinato. Il regno di Amedeo di Savoia sarà breve, durerà appena tre anni. La sua passeggiata attraverso la storia, sarà oscura e sconosciuta. Il film è ambientato tra la fine dell'epoca del Romanticismo e l'inizio della modernità. Un periodo convulso in Europa - specialmente in Spagna - e una riflessione sui giorni nostri. Un film sulla difficoltà di stabilire la bellezza e l'inutilità di potere.
SCHEDA FILM
Regia: Lluís Miñarro
Attori: Àlex Brendemühl - Amadeo, Bárbara Lennie - Maria Victoria, Lorenzo Balducci - Assistente del Re, Lola Dueñas - Eloïsa, la cuoca, Francesc Garrido - Ministro Serrano, Àlex Batllori - Giovane domestico, Gonzalo Cunill - Ministro Zorrilla, Francesc Orella - Vescovo, Sebastián Vogler - Scrivano, Dimitris Daldakis - Castor, Andreas Daldakis - Polux, Jimmy Gimferrer - Generale Prim, Màriam Celaya - Cortigiana, Pilar Gómez - Valenziana, Armand Virallonga - La Morte, Paola Negrin
Sceneggiatura: Lluís Miñarro, Sergi Belbel - collaborazione
Fotografia: Jimmy Gimferrer
Montaggio: Núria Esquerra
Scenografia: Sebastián Vogler
Costumi: Mercè Paloma
Effetti: Jordi San Agustín, Onirikal Studio
Altri titoli:
Falling Star
Durata: 105
Colore: C
Genere: DRAMMATICO STORICO
Specifiche tecniche: HD, DCP
Produzione: LLUÍS MIÑARRO PER EDDIE SAETA S.A.
Distribuzione: BOUDU-PASSEPARTOUT IN COLLABORAZIONE CON FESTIVAL DEL CINE ESPAÑOL EXIT MEDIA (2016)
Data uscita: 2016-05-26
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON: GENERALITAT DE CATALUNYA - DEPARTAMENT DE CULTURA, INSTITUTO DE LA CINEMATOGRAFÍA Y DE LAS ARTES AUDIOVISUALES (ICAA), TELEVISIÓ DE CATALUNYA (TV3).
CRITICA
"Un insolito film catalano, 'Stella cadente' (...), non una commedia di costume spagnola, né il pathos di Almodóvar, ma una folgorante presenza su pochi schermi scelti (...). Il regista lo definisce alla fine dei titoli di coda «un divertissement» e in parte lo è, per il suo andamento a tratti spiazzante nel serio, profondo contesto storico in cui è ambientato. (...) Il film potrebbe ricordare Syberberg per l'anomala dimensionalità delle scene che allontanano dal genere storico, ma coi come Syberberg trova l'aggancio emotivo nella lirica Miñarro utilizza il tocco pop, la deriva erotica per scompaginare la solitudine di un regnante senza corte. (...) La solitudine del capo è qui espressa in tutte le sue caratteristiche più estreme (...). Con il piglio dell'appassionato di cinema e storia qui Miñarro scioglie quel mistero ancora presente in vari paesi europei della supremazia simbolica della monarchia con un fuoricampo che si espande come la scia di una stella cadente." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 26 maggio 2016)