In uno dei tanti bagni turchi di Londra, si incontrano periodicamente alcune donne, diverse per età, cultura ed estrazione sociale. L'ambiente insolito e il senso di amicizia che presto viene a stabilirsi, tra una sauna e l'altra o sorbendo una tazza di thè, consente ad esse di aprirsi, di comunicare, di scambiarsi dei piani e confidenze sulle rispettive vite, tutte sempre - e quasi - condizionate dagli uomini. Nancy, donna matura con figli, non fa che ricordare il marito Willie, che un giorno l'ha inopinatamente abbandonata per un'altra; Sarah, anch'essa della "middle class", elegante persona, è un avvocato con larghe soddisfazioni professionali, ma rimpiange la mancata maternità; Josie è invece una autentica popolana, assatanata dal sesso, che lavora in un "night" e che non fa che stuzzicare le altre, straparlando dei suoi "exploits" amatori insieme al suo convivente (a parte le botte che spesso ne rimedia). Vi sono poi una più tranquilla donna di colore, nonché la vecchia signora Meadows, querula e retriva di idee, accompagnata da sua figlia Dawn, grassa, ingorda e infantile. All'andamento del bagno turco provvede la simpatica Violet, che un giorno dà alle sue clienti una allarmante notizia: la Giunta municipale ha deciso di radere al suolo l'edificio, per costruire un centro culturale e, nel sotterraneo ora tutto acqua e gradevoli vapori, un parcheggio. La notizia sconvolge le donne, che decidono di resistere e di battersi contro la fine del loro rifugio. Esse preparano cartelli e manifesti, redigono un esposto ed incaricano infine Josie, così irruente ed efficace, di farsi loro portavoce alla prevista riunione della Giunta cittadina. La brava Josie prepara con scrupolo un intervento per lei assolutamente inusuale e riuscirà a vincere. La Giunta rinuncia al progetto ed, anzi, concorrerà con un contributo finanziario al restauro del fatiscente edificio ed all'ammodernamento del bagno turco. Felici per l'insperato successo e, allo stesso tempo, di poter conservare la loro solidarietà in quel luogo così accogliente, le donne festeggiano l'avvenimento con leccornie e luminarie e con un allegro bagno collettivo: con grande gioia della golosa Dawn (ora trasformata in una simpatica ragazzona) e, perfino, sotto il benevolo sorriso della sua vecchia madre, toccata dal clima di generale speranza.
SCHEDA FILM
Regia: Joseph Losey
Attori: Vanessa Redgrave - Nancy, Sarah Miles - Sarah, Diana Dors - Violet, Patty Love - Josie, Brenda Bruce - Signora Meadows, Felicity Dean - Dawn, Sally Sadoe - Celia, Anna Tzelniker - Signora Goldstein
Soggetto: Nell Dunn - commedia teatrale
Sceneggiatura: Patricia Losey
Fotografia: Christopher Challis
Musiche: Richard Harvey
Montaggio: Reginald Beck
Scenografia: Maurice Fowler
Effetti: Effects Associates Ltd.
Altri titoli:
Al bagno turco
Durata: 96
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: commendia teatrale omonima di nell Dunn
Produzione: WORLD FILM SERVICES
Distribuzione: CEIAD - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
CRITICA
"Fino a che punto può reggere, a livello di efficacia filmica, una storia di otto donne interamente ambientata in un bagno turco (steaming) nel quartiere londinese di Trigate? A questa domanda rischiosa ha risposto Joseph Losey, facendone il suo trentaduesimo ed ultimo film, di cui ha completato le riprese poco prima di morire e che è uscito postumo al festival di Cannes 1985. Si prova un leggero imbarazzo nel recensire l'opera estrema di un autore già da lungo tempo entrato nella storia del cinema, sia pure non tra l'Olimpo dei grandi in assoluto. La prima ragione di tale imbarazzo risiede nel fatto che, con tutti i suoi pregi, rimane pur sempre un esempio di genere minore, il cosiddetto teatro filmato. Il testo è della narratrice Nell Dunn, già co-sceneggiatrice con Kenneth Loach di 'Poor Cow', dal proprio romanzo omonimo, e qui al suo primo lavoro drammatico. Si tratta di fatto di un testo debole, sovraccarico di stilemi supersfruttati e irrimediabilmente datato, tanto da sembrare già vecchio al suo debutto sulle scene del West End nel 1981. Ci si può chiedere come mai Losey non abbia piuttosto scelto di adattare, se non altro per ragioni di fedeltà amichevole, il pinteriano 'Betrayal', affidato invece a David Jones; ma queste non sono che ipotesi accessorie, non riguardanti la sostanza del discorso." (Gian Carlo Bertolina, 'Attualità Cinematografiche')