Staub

Impietosa e coraggiosissima "fenomenologia della polvere". Con estrema semplicità, un piccolo gioiello in Orizzonti

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GERMANIA 2007
La polvere, un insieme di materiali microscopici, fa parte della nostra vita quotidiana. È un nemico invincibile contro cui si lotta, che non si riesce a debellare neanche armati dei più potenti elettrodomestici. Ma, da un punto di vista cosmico, la polvere è creazione allo stato puro. È alla base della nascita del sole, delle stelle e dei pianeti e, osservandola da vicino, ci si rende conto delle esatte proporzioni di ciò che è effimero e di ciò che c'è sempre stato.
SCHEDA FILM

Regia: Hartmut Bitomsky

Soggetto: Hartmut Bitomsky

Fotografia: Kolja Raschke

Montaggio: Hartmut Bitomsky

Altri titoli:

Dust

Dust - Mirror of the Environment

Durata: 90

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MA.JA. DE LEIPZIG, DSCHOINT VENTSCHR FILMPRODUKTION

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI DOC'.
CRITICA
Dalle note di regia: "Una particella di polvere è a malapena percettibile a occhio nudo. E' il più piccolo soggetto visibile di cui possa trattare un film: un mezzo di scomparsa e un criterio di percezione. Dovunque andiamo, ci ha già battuti: dovunque ci dirigiamo, ci segue. E' il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. E' universale e ha un nome in ogni lingua. Tiene occupati casalinghe e scienziati, inventori, artisti e interi rami industriali. E' accusata di nutrire i parassiti e di causare malattie. Prende possesso dei nostri averi, penetra nei laboratori, crea pianeti e galassie. Ne siamo circondati, entra dentro di noi, noi stessi la diffondiamo...Si annida proprio nella disperazione della sua stessa esistenza."

"Bitomsky incontra e fa parlare tutti, le voci ci dicono delle polveri sottili, di quelle che divorano i polmoni dei lavoratori nel mondo o delle polveri militari con cui l'esercito americano avvelena i paesi in cui arriva. Una fenomenologia di questa minuscola particella che a un Patto è come se richiudesse la struttura profonda della realpolitik La polvere come incessante movimento temporale, che si fama ogni giorno a dispetto dell'accanimento con cui certe persone la combattono. La polvere che ci ricopre, e che noi stessi produciamo al di là (o forse no) del senso biblico della cosa. 'La polvere prende possesso dei nostri averi, penetra nei laboratori, crea pianeti e galassie, si dice nel film. Quello che può sembrare un paradosso, o una cosa eccentrica, si trasforma attraverso l'immagine in una ricerca complessa, stratificata, che rappresenta la nostra realtà nel suo divenire, nel suo essere memoria e insieme tensione verso il futuro. E come se in quel granello si concentrasse il potenziale di ineffabilità del mondo stesso, e nel cercare di catturarlo con una macchina da presa, il regista spostasse lì la scommessa del cinema." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 5 settembre 2007)