Il sor Augusto è un ricco pizzicagnolo, generalmente stimato, malgrado la sua grande avarizia. Egli e vedovo e s'oppone ostinatamente al matrimonio di sua figlia Jole con l'amato Sergio, ch'egli considera un partito poco conveniente. Il sor Augusto è perdutamente innamorato della signora Gemma, moglie d'un uomo molto compiacente. Una sera, mentre se ne ritorna a casa dopo aver banchettato con la signora Gemma; il sor Augusto vien aggredito da un uomo armato. I due s'azzuffano: durante la lotta, l'aggressore è ferito mortalmente da un colpo della propria rivoltella. Era un povero pazzo, noto per la sua inguaribile prodigalità. Nella clinica, dove il sor Augusto, contuso e svenuto, vien trasportato, il direttore, avendo appreso che il prodigo è perito nella lotta con l'avaro, decide di tentare un'ardita operazione: egli immette nella scatola cranica del sor Augusto il cervello del prodigo. Il risultato della operazione è sorprendente: nel sor Augusto i periodi di prodigalità si alternano con le ricadute nell'avarizia. Finalmente, alle nozze della figlia, cui ha acconsentito in un momento d'euforia, il sor Augusto vien colpito alla testa casualmente da una palla di ferro: dopo questo incidente la fusione dei due cervelli sarà un fatto compiuto.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Bonnard
Attori: Anna Primula, Marcello Martana, Ciro Berardi, Marcella Rovena, Gigi Reder, Alberto Sorrentino, Nerio Bernardi, Jone Morino, Claudio Villa, Clelia Matania - Marta, Marisa Merlini - Gemma, Virgilio Riento - Augusto, Laura Gore - Anna, Lamberto Picasso - Lo Scienziato, Renato Mariani - Il Cavaliere, Carlo Croccolo - Pasquale, Leopoldo Valentini - Il Ciabattino, Roberto Spiombi, Gisella Monaldi, Paul Müller - Il Pazzo Megalomane
Soggetto: Mario Bonnard, Nicola Manzari, Alberto Vecchietti
Sceneggiatura: Alberto Vecchietti, Mario Bonnard, Nicola Manzari
Fotografia: Sergio Pesce
Musiche: Gerald Fried, Giulio Bonnard
Scenografia: Alberto Boccianti
Durata: 85
Genere: COMICO COMMEDIA
Produzione: RAFFAELE COLAMONICI E UMBERTO MONTESI PER C.M. PROD. FILM
Distribuzione: REGIONALE
CRITICA
"Creere che con un Croccolo o un Riento si possa fare un film comico è un tale colossale errore da non meritare confutazioni: prova ne sia il film in questione, debole e sfiatato". (F. Gabella, "Intermezzo", n. 9/10 del 31/5/1951).