In una gelida serata autunnale, una stella cadente solca il cielo sopra un piccolo villaggio inglese e il giovane Tristran promette alla ragazza, che vorrebbe in ogni modo conquistare, di partire per trovare dove è caduta e potere, così, regalargliela. Il ragazzo quindi parte e si avventura nel bosco ad est del villaggio dove, eccezionalmente, una volta ogni nove anni, gli umani possono entrare nell'universo magico di Faerie, popolato di misteriose creature, gnomi e animali parlanti. Per il giovane Tristran è arrivato il momento di conoscere la propria origine e di partire per mille avventure, scendere a patti con una terribile strega e un pirata, vedersela con il Signore degli Alti Dirupi, prima di poter tornare a casa, finalmente uomo.
SCHEDA FILM
Regia: Matthew Vaughn
Attori: Charlie Cox - Tristran, Robert De Niro - Capitano Shakespeare, Michelle Pfeiffer - Lamia, Claire Danes - Yvaine, Sienna Miller - Victoria, Jason Flemyng - Primus, Rupert Everett - Secondus, Peter O'Toole - Re di Stormhold, Nathaniel Parker - Dunstan Thorne, Ian McKellen - Voce narrante V.O., Peter Goodall - Figlio di Tristran, Adam Buxton - Sextmus, Joanna Scanlan - Mormo, Ricky Gervais - Ferdy, Jake Curran - Bernard, Henry Cavill - Humphrey, Sarah Alexander - Empusa, Kate Magowan - Una, Mark Strong - Septimus, Josie Rees - Xenia, Ben Barnes - Dunstan Thorne, giovane, Frank Ellis (II) - Sig. Monday
Soggetto: Neil Gaiman - romanzo
Sceneggiatura: Jane Goldman, Matthew Vaughn
Fotografia: Ben Davis
Musiche: Ilan Eshkeri
Montaggio: Jon Harris
Scenografia: Gavin Bocquet
Arredamento: Peter Young
Costumi: Sammy Sheldon
Effetti: Stuart Brisdon, Steve Street, Sheila Wickens, Cinesite (Europe) Ltd., Double Negative, Lip Sync Post, Gentle Giant Studios Inc., The Senate Visual Effects Limited
Durata: 128
Colore: C
Genere: AVVENTURA FANTASY
Specifiche tecniche: PANAVISION, (1:2.35)
Tratto da: romanzo omonimo di Neil Gaiman
Produzione: DI BONAVENTURA PICTURES, INGENIOUS FILM PARTNERS, MARV FILMS, PARAMOUNT PICTURES
Distribuzione: UNIVERSAL
Data uscita: 2007-10-12
TRAILER
CRITICA
"Il film non lascia allo spettatore il tempo di riflettere sulle possibili 'mancanze' perché sullo schermo si apre immediatamente una nuova avventura, dall'esilarante trasformazione di una capra in uomo al coro dei fratelli di Septimus condannati a una condizione di fantasmi senza libertà, fino alla geniale invenzione - che nel libro di Gaiman non esiste - di Capitan Shakespeare, cacciatore di fulmini su un vascello volante. E affidando all'istrionismo di Robert De Niro questo ruolo, diviso tra la necessità di superare in cattiveria e brutalità la ciurma e la voglia di dar libero sfogo alla propria componente femminile, il personaggio si staglia nella fantasia dello spettatore che non dimenticherà facilmente la scena in cui, convinto di essere solo, si mette a ballare in guêpière e ventaglio. Resta da rispondere alla domanda: c'è ancora un pubblico disposto a dar credito a un film di questo tipo? Istintivamente direi di no: per troppo tempo l'industria cinematografica, con Hollywood in testa, ha appiattito l'immaginario giovanile dentro a schemi previsti e prevedibili, dove la fantasia era una specie di optional da dimenticare. Meglio investire in costosissimi effetti speciali o moltiplicare all'infinito la velocità del montaggio piuttosto che sforzarsi di coltivare l'immaginazione e la libertà creativa. Col risultato che oggi buona parte del pubblico è più reattiva a certi cast altisonanti e a certi effetti destabilizzanti (violenza, adrenalina e sangue su tutto) che alle sollecitazioni della creatività, come è invece la strada che cerca di percorre 'Stardust'. Resta solo la speranza che, tra film popcorn e fiction televisive, il fanciullino che ognuno si porta dentro non sia ancora del tutto anestetizzato." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 12 ottobre 2007)
"Incantesimi, magie, unicorni, streghe sono gli ingredienti di 'Stardust' diretto dall'esordiente Matthew Vaughn.
Si tratta dell'ennesima fiaba ad alto potenziale tecnologico: i tycoon di Hollywood hanno capito che per competere con le saghe vincenti de 'Il signore degli anelli' e 'Harry Potter' è necessario contaminare la fiaba classica con il kolossal fantasy ricco di effetti digitali. E Vaughn ha trovato nell'omonimo romanzo di Neil Gaiman la miscela di elementi horror, grotteschi, drammatici, comici e romantici necessari. (...) Il fantasy scorre piacevolmente tra trucchi plateali ed effetti magniloquenti, stelle che brillano e corpi che si disintegrano in pochi secondi, incantesimi consumati con stile da videoclip e pratiche di stregoneria costruite su shock visivi, trasformazioni corporee repentine e trasfigurazioni di paesaggi e la bella idea di utilizzare come un coro un gruppo di fantasmi di uomini uccisi in bianco e nero. Ma ciò che fa di 'Stardust' un prodotto di serie A sono le performance di Michelle Pfeiffer che nel ruolo di Lamia si trasforma da decrepita e mostruosa strega nella bellezza reale, di Robert De Niro che mette il suo carisma recitativo al servizio di un pirata gay che ama vestirsi da donna all'insaputa della sua ciurma e Peter O'Toole che impersona uno spietato re con la sua proverbiale classe." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 13 ottobre 2007)
"Dopo due ore di incantesimi è legittimo averne abbastanza del guazzabuglio fantastico-favolistico 'Stardust'. Troppo facile mettere nel calderone perfide streghe, principesse nevrotiche, stelle cadenti (in sembianze umane), pirati volanti, giovani romantici ansiosi d'amore e avventure. Con l'aggiunta di un muro invalicabile, che separa il mondo normale da un universo parallelo, dove tutti vorrebbero entrare. (...) Certo, i famigerati effetti speciali sono degni della recente tradizione hollywoodiana, ma la fiaba è scandalosamente scema e ci si domanda a quale pubblico si rivolga: la fantasia non è sui banchi di un supermarket. Si può al massimo apprezzare la verve comica di un inedito Robert De Niro nei panni di un pirata gay, sai che novità, e le trasformazioni della ritrovata Michelle Pfeiffer, una fattucchiera che a ogni magia perde i pezzi di una bellezza faticosamente costruita. Insomma, un inutile spettacolo prodotto tra gli altri dallo stesso De Niro." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 12 ottobre 2007)
"Fantasy, che passione. Se un adolescente è sfigato, può sollevare il mondo. Tra signori degli anelli, guerre stellari e storie infinite, le moderne epopee sono nate dal coraggio di giovani ambizioni frustrate. 'Stardust', tratto dal bestseller di Neil Gaiman e diretto dal regista Matthew Vaughn, semiesordiente che nel 2009 porterà al cinema 'Thor', non tradisce questo schema. (...) Se la stella cadente Claire Danes brilla di luce propria, di bellezza e talento tutti nervi e carattere, le altre star, chi più chi meno cadute (in disgrazia), si dilettano a giocare con e nel film. Ne esce fuori un prodotto godibilissimo, un fantasy vecchio stile. Nessuna sorpresa, tutto è al suo posto, c'è un solo rischio: troppo adulto per i bambini, troppo infantile per gli adulti. Come le due età, nel film (e non solo?), dell'irresistibile Michelle Pfeiffer." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 12 ottobre 2007)