Star System - Se non ci sei non esisti

How to Lose Friends & Alienate People

GRAN BRETAGNA 2008
Sidney Young è un intellettuale inglese che dirige una rivista alternativa in cui sbeffeggia il colorito mondo dello star system, ma quando gli viene offerta l'occasione di collaborare con la prestigiosa rivista americana Sharps, non esita a buttarsi a capofitto nella nuova impresa. Il suo carattere anticonformista e i modi informali non tardano però a mettere Simon negativamente in evidenza tra gli altri giornalisti e redattori. A risollevare le sue sorti interverranno la relazione con la starlet Sophie Maes ma soprattutto i saggi consigli della collega Alison Olsen.
SCHEDA FILM

Regia: Robert B. Weide

Attori: Simon Pegg - Sidney Young, Kirsten Dunst - Alison Olsen, Jeff Bridges - Clayton Harding, Danny Huston - Lawrence Maddox, Gillian Anderson - Eleanor Johnson, Megan Fox - Sophie Maes, Max Minghella - Vincent Lepak, Miriam Margolyes - Sig.ra Kowalski, Daniel Craig - Se stesso (non accreditato, Kate Winslet - Se stessa (non accreditata

Soggetto: Toby Young - libro

Sceneggiatura: Peter Straughan

Fotografia: Oliver Stapleton

Musiche: David Arnold

Montaggio: David Freeman (II)

Scenografia: John Beard

Arredamento: Sara Parks

Costumi: Annie Hardinge

Effetti: Lip Sync Post

Altri titoli:

New York für Anfänger

Durata: 110

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Tratto da: libro "Un alieno a Vanity Fair" di Toby Young (ed. Piemme)

Produzione: NUMBER 9 FILMS, INTANDEM FILMS

Distribuzione: MIKADO (2009)

TRAILER
CRITICA
"Dialogata e scritta con un certo brio sofisticato, è una brillante parodia che non sempre tiene il ritmo dei gag visivi ma si ispira all'autobiografia scritta da Toby Young 'Un alieno a Vcanity Fair', che dichiara l'ispirazione nel titolo. Storia parallela e complementare al 'Diavolo veste Prada' nella sconsidernta etica di oggi che basta apparire, il resto non conta. Sotto il discorso quasi serio, si raccontano come in una comica fiinale le delusioni e la noia del perdente nato, in realtà saputello e figlio di filosofo, in mezzo a un mondo di gossip, dive poco divine che interpretano Madre Teresa, ermafroditi, finti artisti, manager traditori e pierre trafficone. Una dolce vita aggiornata al comune senso della volgarità? (...) Ma il motore del film, con partecipazioni spiritose (Jeff Bridges e Danny Huston), è Simon Pegg, elfo, talento irriverente, cellula estranea al sistema, che segue il filo conduttore di una sottile follia all'americana che comprende i due Coen, Billy Wilder, Blake Edwards, gli ultimi genii della vita virata in commedia." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 8 maggio 2009)

"Il regista Robert B. Weide prende di mira con efficace ironia il fatuo mondo dello spettacolo e dell'editoria attraverso le disavventure di un giornalista mondano con la vocazione per le figuracce." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 8 maggio 2009)

"Commedia giocosa incentrata beffardamente sul destino piccolo piccolo del protagonista. Tante, forse troppe, le citazioni dotte da Fellini, che si mescolano ad alcune forrellyane gag demenziali (il vomito sulla schiena della vicina d'ascensore, l'uccisione fortuita del chihuahua di Sophie). 'Star system' non parla tanto del come non si riesca a scalare l'olimpo delle celebrità dello spettacolo made in u.s.a, quanto di come si sia inadatti antropologicamente ad esserne capaci. Il che non è necessariamente un male. Il vero Toby Young, uno realmente sfigato e maldestro, non è riuscito nemmeno ad accreditarsi tra gli sceneggiatori della sua autobiografia." (Davide Turrini, 'Liberazione', 8 maggio 2009)

"Sorpresa, stavolta il cafone è inglese È basso. È rozzo. È sprovvisto di qualsiasi savoir faire. Spara battute surrealie spiazzanti. È convinto che un vero giornalista, più è temuto più è rispettato. Ed è inglese. Con un curriculum simile è dura far carriera nella rivista cinematografica più patinata e piaciona di New York. I capi ti snobbano. I colleghi ti schizzano. (...) 'Star System' è una specie di risposta demenziale e rovesciata a 'Notting Hill', prevedibile negli sviluppi ma accurata nei dettagli e spesso divertente (molto più del modesto 'Disastro a Hollywood') anche grazie all'inglesissimo Simon Pegg, un Mr. Bean cinèfilo e cocciuto. (...) Impeccabile Kirsten Dunst acqua e sapone. Jeff Bridges, come quasi tutti gli attori Usa, non sa fumare." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 maggio 2009)

"Meno male che c'è IL cinema, l'unico che ancora si interessi, con quel po' di mitologia che fa piacere, alla stampa in fase d'estinzione. Senza affilare troppo le armi (peccato) (...) Satira del mondo drogato che ruota attorno al giornalismo di celebrities, il film (tratto dall'autobiografia di Toby Young, giornalista a 'Vanity Fair') è discontinuo, ma regala alcuni dialoghi da antologia. Ottime le ragazze, la brava Kirsten Dunst e la sexy Megan Fox, che rifà la scena della fontana nella 'Dolce vita'. Chi ama il genere, tra il lurido e il demenziale, apprezzerà il comico inglese Pegg. Io continuo a preferire il grande Bridges, strepitoso nei panni del direttore ex ribelle diventato potentissimo (il modello è Graydon Carter di 'Vanity'). Con voce da tabagista, il nostro Lebowski ripulito rifila al cronista sbruffone alcune memorabili lezioni di cinismo giornalistico. E se fosse ancora un'esclusiva, non si farebbe mancare un secco: «E'la stampa, bellezza»." (Piera Detassis, 'Panorama', 14 maggio 2009)

"Sono tante le allusioni a 'La dolce vita' di Fellini: citazioni, brani, la musica irresistibile di Nino Rota. Il film brillante e spiritoso è tratto dal libro di ricordi di Toby Young 'Un alieno a Vanity Fair', in cui il giornalista inglese raconta come fu assunto dalla rivista più chic, da Londra si trasferì a New York, venne licenziato dopo due mesi per mancata osservanza delle regole mondane. Il film è più indulgente ma vivace, ben recitato (Jeff Bridges come direttore di 'Vanity Fair' è sublime) e divertente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 maggio 2009)

"Si ride parecchio in 'Starsystem', adattamento del bestseller di un giornalista che è un po' un corrispettivo di quel che è per la moda 'Il diavolo veste Prada'. Esilarante il trailer del film 'The Making of a Saint', dove l'appetitosa Megan Fox interpreta Madre Teresa. Poi è solo commedia sentimentale." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 8 maggio 2009)