1947. Il dodicenne Valerka vive con la madre Nina a Sutchan, una cittadina sperduta nella immensità dell'Unione Sovietica. Il ragazzo vende tè bollente al mercato ma, soprattutto, irrequieto com'è combina monellerie di vario genere che provocano anche disastri nella comunità. A proteggerlo c'è la coetanea Galìa, l'amica del cuore che nonostante dispettucci e battibecchi gli sta sempre accanto. Quando viene espulso dalla scuola a causa dell'ennesima, grave marachella, Valerka impaurito fugge da Sutchan e si rifugia dai nonni. Tuttavia, il suo vivace temperamento lo fa incappare nuovamente in situazioni pericolose che lo mettono anche nei guai con la polizia. Sfuggito alle autorità, il ragazzo viene raggiunto da Galìa che vuole assolutamente riportare a casa il suo giovane amico. La loro fuga verso Sutchan avrà però un tragico epilogo.
SCHEDA FILM
Regia: Vitali Kanevski
Attori: Pavel Nazarov - Valerka, Dinara Droukarova - Galìa, Yelena Popova - Madre di Valerka, Viatcheslav Bambuchek - Vitka, Vadim Ermolev - Preside, Valeri Ivtcenko
Soggetto: Vitali Kanevski
Sceneggiatura: Vitali Kanevski
Fotografia: Vladimir Bryliakov
Musiche: Sergei Banevitch
Montaggio: Galina Kornilova
Scenografia: Yuri Pashigorie
Costumi: Tatyana Kochergina, Natalya Milliant - N. Milliant
Altri titoli:
Halte still - stirb - erwache
Quieto, muere, resucita
Bouge pas, meurs, ressuscite
Freeze, Die, Come to Life
Durata: 107
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: LENFILM (LENINGRADO, URSS), SPIEF, STUDIO TROITSKIJ MOST
Distribuzione: COLUMBIA TRI STAR FILMS ITALIA (1992)
NOTE
- CAMERA D'OR AL 43MO FESTIVAL DI CANNES (1990), DOVE E' STATO PRESENTATO NELLA SEZIONE 'UN CERTAIN REGARD'.
CRITICA
"Il film è assolutamente perfetto fino alla fuga del ragazzo sul treno: se si fermasse là sarebbe un classico. Ciò che segue, come l'immersione nella malavita e la conseguente tragedia, è meno convincente." (Tullio Kezich, ' Corriere della Sera')
"Innocente o colpevole, questo esordiente tardivo sa imprimere alla sua opera prima un respiro sicuro, quasi classico, spezzato qua e là da impennate al limite del fantastico." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero')
"'Sta' fermo, muori e resuscita' di Vitali Kanevski è un film all'incrocio tra testimonianza e poesia di incredibile violenza emotiva." (Irene Bignardi, 'La Repubblica')