L'ex poliziotto della squadra narcotici di Miami, Mark Derrick, che è un ottimo tiratore, giunge a Buenos Aires sotto il falso nome di Martinez, ingaggiato per essere il killer di un uomo che non conosce, ma del quale gli viene detto che è il figlio del capo della "cupola mafiosa", che gli ha massacrato la moglie e il bambino. Infatti nel recente passato di Mark c'è una tragedia, che lo ossessiona. Egli infatti si è lasciato corrompere per molto denaro da trafficanti di droga, e quando, scoperto e processato, è stato condannato a dieci anni di prigione, ha rivelato i nomi dei trafficanti in cambio della libertà. Però i mafiosi si sono vendicati uccidendogli moglie e figlio nell'esplosione dell'auto. A Buenos Aires Mark trova pronto un elegante appartamento, fornito di armi, di abiti e di un telefax per mezzo del quale riceverà gli ordini. Subito, però, dall'appartamento adiacente gli giungono i lamenti di una donna, durante quelli che sono chiaramente rapporti erotici sadici, e incuriosito, egli comincia a spiare dal balcone nella stanza vicina, dove vede un'appariscente ragazza, che più tardi viene proprio in casa sua per riprendere un innocuo serpente con cui gioca. Così i due fanno conoscenza.
SCHEDA FILM
Regia: Sergio Martino
Attori: Sharon Twomey, Steve Bond - Mark Derrick, Leonardo Treviglio, Pedro Loeb, Debora Caprioglio - Marina Valdez, Raffaella Offidani
Soggetto: Sergio Martino
Sceneggiatura: Piero Regnoli, Sergio Martino
Fotografia: Giancarlo Ferrando
Musiche: Luigi Ceccarelli
Montaggio: Alberto Moriani
Durata: 90
Colore: C
Genere: NOIR
Produzione: DANIA FILM - NATIONAL CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA - DELTAVIDEO
NOTE
- ULTIMA REVISIONE GENNAIO 1993.
CRITICA
"Si tratta di un lavoro assai scadente, che sembra rabberciato, unendo insieme i brani di polizieschi già visti e rivisti. Quanto alla trama, è banale, implausibile, ed ha alcune incongruenze narrative: serve in realtà soltanto per permettere a Debora Caprioglio di mostrare in tutti gli atteggiamenti possibili il suo corpo nudo e procace nelle continue scene erotiche, che costituiscono la vera motivazione del film. Non c'è fra i personaggi alcuna figura positiva, e si nota molta violenza. Regia ed interpretazioni sono del tutto inefficaci." ("Segnalazioni cinematografiche", vol. 113, 1992)