SPAGHETTI HOUSE

ITALIA 1982
Prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, il film racconta la storia di Domenico, cameriere italiano a Londra, che assieme ai suoi quattro connazionali, vorrebbe lasciare il ristorante dove lavora per mettersi in proprio. Ma il sogno dei cinque emigranti viene interrotto dall'irruzione di tre negri, delinquenti da quattro soldi alla ricerca dell'incasso della giornata. L'intervento della polizia fa rintanare tutti e otto dentro la dispensa e così la rapina si trasforma, senza volerlo, in sequestro. Per evitare peggiori conseguenze il capo dei banditi cerca di far credere che si tratta di un'azione terroristica e fa alla polizia delle richieste per la fuga. Mentre la polizia tergiversa, nella dispensa, tra i meridionali italiani e i negri (soprattutto tra Domenico e Martin) si passa dall'ostilità alla solidarietà che alla fine sbocca nella liberazione degli ostaggi. Mentre i cinque italiani abbracciano finalmente i propri cari, i tre negri vengono portati in prigione. L'amicizia, nata nella dispensa, però resta; così Domenico va a trovare in carcere Martin e gli offre un posto di cuoco nel ristorante che ora possono aprire. Ma dovrà aspettare, perché la condanna è pesante.
SCHEDA FILM

Regia: Giulio Paradisi

Attori: Sandro Ghiani - Efisio, Leo Gullotta - Salvatore, Nino Manfredi - Domenico, Gino Pernice - Valentino, Renato Scarpa - Il Ragioniere, Rita Tushingham - Kate, Elvis Payne - Tom, Rudolph Walker - Comandante Martin, Eddie Tagoe - Bill, Néstor Garay - Biagio

Soggetto: Age , Furio Scarpelli

Sceneggiatura: Age , Furio Scarpelli

Fotografia: Giuliano Giustini

Musiche: Gianfranco Plenizio

Montaggio: Ruggero Mastroianni

Durata: 109

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICO COLORE

Produzione: VIDES PRODUZIONE E FERNANDO GHIA

Distribuzione: TITANUS

NOTE
HANNO COLLABORATO PER LA SCENEGGIATURA NINO MANFREDI E GIULIO PARADISI.
CRITICA
Da un fatto di cronaca londinese avvenuto in una spaghetteria mandata avanti da italiani, una commedia tutta nostrana incerta tra il rilievo dei personaggi e le connotazioni sociologiche. Piuttosto monocorde ed alquanto claustrofobico, il film si segnala per la corretta e saporita interpretazioni dei cinque spaghettari capitanati da uno splendido Manfredi (Segnocinema)