Souvenir Srebrenica

ITALIA 2006
E' un film inchiesta sul genocidio bosniaco. Il documentario sui sopravissuti alla pulizia etnica mostra le vite di persone aggrappate al solo presente: un'umanità semplice, impegnata nella ricostruzione di una città fantasma. Nel mezzo, i materiali di repertorio: un video turistico sulla città pre-conflitto; video lettere dall'assedio; tracce di ultraviolenza in forma di video arte.
SCHEDA FILM

Regia: Luca Rosini

Soggetto: Alberto Bougleux, Luca Rosini, Roberta Biagiarelli

Sceneggiatura: Roberta Biagiarelli, Luca Rosini, Alberto Bougleux

Fotografia: Fabrizio La Palombara

Musiche: Giuseppe Lo Bue

Montaggio: Giusi Santoro

Durata: 90

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Specifiche tecniche: DV

Produzione: ROBERTA BIAGIARELLI E BABELIA&C CON IL SOSTEGNO DI REGIONE MARCHE, REGIONE EMILIA-ROMAGNA, TRACCE DI TEATRO D'AUTORE, COMUNE DI POLVERIGI (AN), INTEATRO FESTIVAL.

CRITICA
Dalle note di regia: "Perché tornare a parlare di Bosnia Erzegovina 10 anni dopo il massacro? Da un po' di tempo i balcani occupano gli ultimi posti in un'ipotetica gerarchia delle notizie. Se avessi seguito in modo acritico l'interesse giornalistico non avrei dovuto fare questo film. Invece il "caso Srebrenica" mi affascinava e mi indignava. Capivo che non era una storia chiusa. Nel dramma dei 40 mila abitanti dell'enclave protetta leggevo un tradimento, una storia di criminali impuniti e di vittime innocenti, la storia di un genocidio evitabile. Dentro la vicenda di Srebrenica si aggirava il male nelle sue forme più estreme. Da quando ho incontrato Roberta Biagiarelli e mi sono interessato al suo monologo teatrale, Srebrenica è diventata la mia fissazione" (Luca Rosini)

"Volevo in occasione del decennale del Genocidio di Srebrenica riuscire a fare qualcosa di più, perché Srebrenica è qualcosa di particolare. Volevo far sì che Srebrenica potesse andare oltre la contingenza della commemorazione stessa e avere la possibilità di fare conoscere questo agghiacciante pezzo di storia ad un pubblico più ampio possibile". (Roberta Biagiarelli)