SOTTO IL VULCANO

Abbandonato dalla moglie Yvonne, Geoffrey Firmin, dimessosi dalla carica di console britannico a Cuernavaca (Messico) è restato nella città, insieme al fratellastro Hugh. Geoffrey è un autentico alcoolizzato, che nei liquori spera invano di annegare il ricordo della bellissima ed amata sua moglie. Le lettere che lei periodicamente gli ha scritto, egli non le ha, tuttavia, mai volute leggere. lmprovvisamente, nel giorno dedicato ai Morti, la donna, pentita o stanca, ricompare a Cuernavaca e torna nella sua casa di un tempo. La pace familiare, pur nel disagio del momento, sembrerebbe ristabilita, anche se la presenza di Hugh, con cui Yvonne aveva avuto una breve relazione, sembra suscitare qualche ombra del passato. Ma l'ex-console, che continua a bere smodatamente, non riesce ad attenuare il bruciore dell'antica ferita. Tutto, comunque, si svolge nel giro di una giornata. Assistendo ad una corrida, in un paesello non lontano dal Popocatepètl (durante la quale Hugh scende sull'arena e vince), Geoffrey - dopo aver freddamente rinfacciato ai due il loro passato rapporto - fugge su di una traballante corriera per rifugiarsi nel bordello di un altro villaggio. Ubriaco fradicio com'è, è dileggiato, alleggerito del suo denaro e accusato di essere ebreo; dopo che ha finalmente letto una delle lettere della moglie, Geoffrey viene barbaramente assassinato, mentre Yvonne, che lo ha raggiunto nel sordido locale con il cognato, viene a sua volta uccisa dal calcio di un cavallo.