S.O.S. Lutezia

L'equipaggio di un motopeschereccio è vittima di un avvelenamento collettivo acuto da cibi guasti, che lo immobilizza nel Mare del Nord. Il disperato S.O.S. dei pescatori è raccolto da un radioamatore residente nel territorio africano del Toga, che si mette subito in contatto con un medico. Questi, fatta la diagnosi, comunica che per salvare gli ammalati da morte certa è necessaria, entro un periodo di dodici ore al massimo, la somministrazione di un siero. In seguito all'intervento di due radioamatori, uno parigino e l'altro tedesco, il siero viene messo a disposizione e spedito, per via aerea, fino a Berlino Est. Un animoso sottufficiale americano tenta di prelevare il farmaco dalla zona sovietica, ma viene fermato dalla polizia russa, che però, quando apprende il motivo dell'iniziativa, s'incarica dell'inoltro. Spetterà a un aereo norvegese lanciare il farmaco, per mezzo di paracadute, al motopeschereccio. Tutti si salvano e il battello torna al porto di partenza, accolto dalla popolazione festante.