Belgio, 1942. Misha ha 7 anni e conduce un'esistenza raminga e appartata insieme al padre e alla madre costretti a continui spostamenti a causa delle persecuzioni naziste. Purtroppo, i genitori non riescono più a fuggire e vengono arrestati mentre la bambina viene accolta in casa di una famiglia che vede in lei un vantaggio economico. In quella casa nessuno sembra dimostrarle benevolenza fatta eccezione per lo zio Jean, un uomo che le insegna ad amare la natura e a rispettare gli animali. Venuta a conoscenza della destinazione dove potrebbero essere stati portati i suoi genitori, Misha decide di intraprendere un avventuroso viaggio verso l'Europa dell'Est alla loro ricerca. Sola e spaventata, Misha troverà aiuto e conforto in una famiglia di lupi che la aiuteranno a sopravvivere e a superare gli ostacoli che di volta in volta le si presentano durante il suo viaggio disperato attraverso Belgio, Germania e Polonia fino all'arrivo in Ucraina.
SCHEDA FILM
Regia: Vera Belmont
Attori: Benno Fürmann - Reuven, Marie Kremer - Janine, Guy Bedos - Jean, Michele Bernier - Marthe, Franck de la Personne - Sig. Valle, Mathilde Goffart - Misha, Anne-Marie Philipe - Sig.ra Valle, Paul Emile Petre - Leopold
Soggetto: Misha Defonseca - libro
Sceneggiatura: Vera Belmont
Fotografia: Pierre Cottereau
Musiche: Émilie Simon
Montaggio: Martine Giordano
Scenografia: Anette Reuther
Effetti: Olivier Poujaud, Olivier Afonso
Altri titoli:
Surviving with Wolves
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Tratto da: bestseller omonimo di Misha Defonseca (Monique DeWael), dichiarato autobiografico, poi rivelatosi di fantasia.
Produzione: STÉPHAN FILMS, SAGA FILM, MOTION INVESTMENT GROUP
Distribuzione: VIDEA CDE
Data uscita: 2008-04-30
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA II^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2007) NELLA SEZIONE 'ALICE NELLA CITTÀ: K_12'.
CRITICA
"Storia atroce, poi ritrattata e dichiarata di fantasia quella raccontata dal libro di Misha Defonseca ('Ponte alle Grazie'), cui il film di Vera Belmont s'ispira. (...) Da frammenti di finta memoria, la donna ha ricavato lo strazio doloroso di un passato immaginario che il film ripercorre con poeticismo se non con poesia, affondando crudele nell'horror come un grand guignol: mai come in questo caso il medium è messaggio. La bimba Mathilde Goffart è una debuttante belga straordinaria che nei grandi occhi chiari s'interroga e ci interroga sul Male del mondo. Ancora oggi incredula; e increduli." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 maggio 2008)
"Misha Defonseca è in realtà Monique DeWael, non è ebrea e non ha vissuto ciò che ha scritto in
'Sopravvivere coi lupi'. Mitomania, però tanti hanno voluto credere che una bambina potesse davvero attraversare l'Europa di Hitler - non l'Europa di Schengen - scortata da un branco di lupi. Da questa affabulazione, Véra Belmont ha tratto un film oleografico dove la piccola protagonista (Mathilde Goffart) parte a piedi dal Belgio, dopo l'arresto dei genitori, per ricongiungersi a loro, deportati in Polonia. Strada facendo, impara appunto a sopravvivere: mezza 'Cosette' dei Miserabili, mezza Mogli del Libro della giungla. Non è colpa di Hugo, né di Kipling, però." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 2 maggio 2008)