Gabriel ed Emilie si sentono attratti l'uno dall'altra sin dal loro primo incontro. Tuttavia, quando lui le chiede un bacio, Gabrielle rifiuta. Sulla base dell'esperienza dei suoi amici Nicolas e Judith, infatti, si è convinta che anche un bacio innocente possa provocare conseguenze disastrose.
SCHEDA FILM
Regia: Emmanuel Mouret
Attori: Virginie Ledoyen - Judith, Emmanuel Mouret - Nicolas, Julie Gayet - Emilie, Michaël Cohen - Gabriel, Stefano Accorsi - Claudio, Frédérique Bel - Câline, Mélanie Maudran - Pénélope, Marie Madinier - Eglantine, Lucciana De Vogüe - Louise, Jacques Lafoly - Cameriere
Sceneggiatura: Emmanuel Mouret
Fotografia: Laurent Desmet
Montaggio: Martial Salomon
Scenografia: David Faivre
Altri titoli:
Shall We Kiss?
Durata: 97
Colore: C
Genere: ROMANTICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: MOBY DICK FILMS, ARTE FRANCE CINÉMA, CANAL +, CNC, TPS STAR, PROCIREP, L'ANGOA-AGICOA, K-FILMS AMÉRIQUE
Distribuzione: OFFICINE UBU (2008)
Data uscita: 2008-05-09
NOTE
- PRESENTATO ALLA 4. EDIZIONE DELLE 'GIORNATE DEGLI AUTORI - VENICE DAYS', VENEZIA 2007.
CRITICA
"Regia invisibile, mai una volgarità, soave Schubert in colonna sonora, attori ispirati e inusuale saggezza da vecchio maestro per un autore nemmeno quarantenne. Insolito e bravo Stefano Accorsi in un piccolo ruolo di pacata sofferenza. L'anno scorso è stato distribuito da noi il terzo lungo di Mouret 'Cambio d'indirizzo'. Ora vogliamo anche questo." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 5 settembre 2007)
"L'autore marsigliese, già noto per 'Cambio di indirizzo', non sa mai se prendersi sul serio o mimare i film di Woody Allen. Pessimista del cuore, più che altro propone un vaudeville snob in coppie che si rincorrono su fondali malinconici. La voglia è quella di stupire ma coi sentimenti e piena fiducia nella bugia. Ammirazione per le sorpresine dell'amore alla Marivaux-De Musset, aggiornate ai tempi in una commedia simpatica e di corto respiro." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 maggio 2008)
"Emmanuel Mouret imita Eric Rohmer e François Truffaut. Vasto programma per piccoli film dove i personaggi s'innamorano dell'amore, non di qualcuno. Ecco, dopo 'Cambio d'indirizzo', il più prevedibile 'Solo un bacio, per favore'. Come sempre nei film francesi, qui si racconta di adulteri, ma stavolta si finge la semifedeltà: ci si dà un bacio e poi basta... Però il 'baiser' può essere ben più del bacio e su questa ambiguità gioca il film. Mouret è il non seducente seduttore che incuriosisce Virginie Ledoyen, annoiata dal marito farmacista (Stefano Accorsi) che le preferisce Schubert." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 9 maggio 2008)
"Mouret (oltre che interprete, regista e sceneggiatore), 38 anni, considerato un Woody Allen francese, non superficiale, approfondisce la situazione con il timore di dover soffrire l'altro. Il suo quarto lungometraggio è un poco evanescente e cincischiato, ma brillante e divertente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 maggio 2008)
"Commedia sentimentale alla francese (che più francese non si può), sul filo di una raffinatezza sempre sul punto di estenuarsi in tedio. 'Solo un bacio per favore', d'altronde, richiama subito alla mente gli apologhi giovanilistici di Rohmer che negli anni Ottanta divisero nettamente il pubblico tra deliziati ed esasperati ('Il raggio verde', 'Racconto di primavera', 'Un ragazzo... tre ragazze'). Anche nel caso di questo film, lanciato dalle Giornate degli Autori dell'ultima Mostra di Venezia, si tratta di un'operetta morale moderna intarsiata in punta di cinepresa sui tenui contatti tra diverse e diversamente riuscite storie d'amore. (...) Il comunissimo gesto, in quel caso, è stato foriero di gravi conseguenze, innescando un girotondo di sesso e amore, amicizia e tradimento che si è fatalmente arenato nelle sabbie mobili dei dilemmi di coscienza: il bacio iniziale, in pratica sospeso lungo i cento minuti del film, perde, così, le sue caratteristiche chimiche per diventare il perno su cui ruota l'eterno tema del desiderio e della frustrazione, della (finta) soddisfazione e della (umana) incompiutezza. Emmanuel Mouret, regista e protagonista, ha una faccia buffissima e movenze irritanti; la sua Judith è un'anonima Virginie Ledoyen; Stefano Accorsi, nella parte del farmacista italiano tradito, è più contenuto del solito; ma è l'intero cast, in effetti, a oscillare tra ironia e intelligenza, verbosità e vezzo." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 10 maggio 2008)