Sole negli occhi

ITALIA 2001
Quando Marco uccide suo padre, il delitto viene catalogato fra i tanti compiuti in seguito a un 'raptus di follia'. Dopo l'assassinio, il giovane trova rifugio in una località balneare fra i turisti in vacanza. Qui lo trova Rinaldi, un poliziotto che lo sospetta, ma che si rende conto di non avere di fronte un semplice criminale, ma un ragazzo colpito da un dramma più grande di lui. Il caso vuole che nella stanza della pensione accanto a quella di Marco si trovi una ragazzina adolescente che sta vivendo il suo primo amore e che non saprà mai che il giovane della porta accanto è un assassino.
SCHEDA FILM

Regia: Andrea Porporati

Attori: Fabrizio Gifuni - Marco, Valerio Mastandrea - Rinaldi, Delia Boccardo - Madre di Marco, Gianni Cavina - Padre di Marco, Margherita Cenni - Katia, Cinzia Mascoli - Maura, Romuald Klos - Mago Cilindro, Filippo Angelini - Giacomo, Emanuela Macchniz - Elena, sorella di Marco, Maurizio Donadoni - Padre di Giacomo, Michele Zattara - Padre di Katia

Soggetto: Andrea Porporati

Sceneggiatura: Andrea Porporati

Fotografia: Franco Lecca

Musiche: Andrea Guerra

Montaggio: Simona Paggi

Scenografia: Beatrice Scarpato

Costumi: Beatrice Scarpato

Altri titoli:

Empty Eyes

La luce negli occhi

Durata: 90

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MARCO RISI E MAURIZIO TEDESCO PER SORPASSO FILM E RAI CINEMA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2001-11-23

NOTE
- REVISIONE MINISTERO GIUGNO/LUGLIO 2001.

- GRAN PREMIO AL FESTIVAL DEL CINEMA ITALIANO DI ANNECY 2001.

- PREMIO CICAE 2001 (CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEL CINEMA D'ARTE E D'ESSAI).

- CANDIDATO AI NASTRI D'ARGENTO 2002 PER LA MIGLIORE REGIA ESORDIENTE, MIGLIOR ATTORE (FABRIZIO GIFUNI), MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (GIANNI CAVINA)

- PRESENTATO AL 51.MO FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MANNHEIM-HEIDELBERG.
CRITICA
"Buon debutto per Andrea Porporati, già sceneggiatore di 'Piovre' e di Amelio. A forza di sottrarre, giustamente, gli ingredienti obbligati dei gialli, 'Sole negli occhi' rischia qualche scucitura. Ma Gifuni e Mastrandrea sono molto bravi e il nome di Dostoevskij non è speso invano". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 novembre 2001)

"E' comunque apprezzabile che un cineasta abbia scelto l'impervia strada dell'affabulazione per un tema che poteva trovare una soluzione più ovvia in chiave cronachistica". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 20 novembre 2001)