Charlotte, responsabile di un salone di bellezza, dopo aver rotto i rapporti con il suo fidanzato Kristian, si trasferisce in un nuovo appartamento. Nello stesso stabile abita anche Veronica, un transessuale appassionato di soap-operas che vive con un cane, Miss Daisy, e che si mantiene con l'aiuto di alcuni generosi amici che di tanto in tanto lo vanno a trovare. Dopo una serie di circostanze sfortunate Charlotte e Veronica iniziano a frequentarsi e tra loro si instaura un rapporto che potrebbe andare oltre l'amicizia. Ma a farle tornare con i piedi per terra arriva la notizia che Veronica aspettava da tempo: la sua richiesta per cambiare definitivamente sesso è stata accettata...
SCHEDA FILM
Regia: Pernille Fischer Christensen
Attori: Trine Dyrholm - Charlotte, David Dencik - Veronica, Frank Thiel - Kristian, Elsebeth Steentoft - Madre di Veronica, Jacob Lohmann, Christian Tafdrup, Claes Bang, Pauli Ryberg
Soggetto: Pernille Fischer Christensen, Kim Fupz Aakeson
Sceneggiatura: Pernille Fischer Christensen, Kim Fupz Aakeson
Fotografia: Erik Molberg Hansen
Musiche: Sebastian Öberg, Magnus Jarlbo
Montaggio: Åsa Mossberg
Scenografia: Rasmus Thjellesen
Costumi: Signe Sejlund
Altri titoli:
A Soap
Eine Soap
Un Soap
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)
Produzione: NIMBUS FILM, GARAGE FILM, ZENTROPA ENTERTAINMENTS
Distribuzione: TEODORA FILM
Data uscita: 2006-07-07
NOTE
- GRAN PREMIO DELLA GIURIA (EX AEQUO) E PREMIO MIGLIORE OPERA PRIMA AL 56MO FESTIVAL DI BERLINO (2006).
- FILM PRESENTATO CONTEMPORANEAMENTE IN 10 CITTA' - IN VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO - NELL'AMBITO DI "CINQUE PEZZI FACILI", INIZIATIVA ORGANIZZATA DALLA TEODORA FILM IN FAVORE DI OPERE DI QUALITA', PREMIATE NEI MAGGIORI FESTIVAL INTERNAZIONALI, CHE LA CENSURA DI MERCATO RENDE INVISIBILI.
GLI ALTRI 4 FILM SONO: 'THE YES MEN' DI OLLMAN-PRICE-SMITH,' IL TEMPO CHE RESTA' DI FRANÇOIS OZON, 'TZAMETI 13' DI GELA BABLUANI, 'TOUGH ENOUGH' DI DETLEV BUCK.
CRITICA
"Il film si sispira alla tipica soap opera americana, ma più del romanticismo e della leggerezza a prevalere qui è la schizofrenia delle due protagoniste incapaci di mettere ordine nelle proprie esistenze. Tenerezza naif e spietato disincanto sembrano cifra di ogni pellicola danese, come in questa per la quale sarebbe facile l'accostamento al segno di Lars Von Trier." (Salvatore Trapani, 'Il Giornale', 11 febbraio 2006)
"Il penultimo pezzo facile della rassegna Teodora Film è l'acclamato debutto visto e premiato alla Berlinale che racconta con tocchi inusuali di psicologia, rovistando nel non detto e nel subliminale, il difficile rapporto tra una giovane che ha da poco lasciato il compagno e il vicino di casa, ragazzo in attesa di cambiar sesso. Due salti nel buio e/o vuoto, due modi di cercare una nuova identità, non è solo cinema di moda transgender: con gli optional d'odio-amore, capire è difficile, ogni testa è un mondo si diceva. I due sfiorano, forse trovano, un nuovo tesoro di tenerezza e affetto. La regista ci chiama complici al parto d'un sentimento mix senza nome, che passa attraverso l'attrazione sensuale. Lo fa con un'intensità che comprende la tentazione del rifiuto (nulla è facile), scavando in due microcosmi nevrotici con attori bravissimi e rivelatori." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 luglio 2006)