La vita alla fattoria Mossy Bottom è diventata piuttosto noiosa, ma quando Shaun decide di prendersi il giorno libero e divertirsi alla grande, la situazione degenera e diventa un po' più movimentata di quanto si aspettasse! Quando un disastro con il contadino, una roulotte e una collina molto ripida li conduce nella Grande Città, tocca a Shaun e il gregge risolvere il problema che hanno creato per tornare tutti sani e salvi nella verde prateria di casa.
SCHEDA FILM
Regia: Mark Burton, Richard Starzack
Sceneggiatura: Mark Burton, Richard Starzack
Fotografia: Dave Alex Riddett, Charles Copping
Effetti: Axis VFX
Durata: 85
Colore: C
Genere: ANIMAZIONE
Tratto da: personaggi della omonima serie TV animata
Produzione: PAUL KEWLEY, JULIE LOCKHART, PETER LORD, DAVID SPROXTON PER AARDMAN ANIMATIONS, STUDIOCANAL
Distribuzione: KOCH MEDIA
Data uscita: 2015-02-12
TRAILER
NOTE
- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2016 COME MIGLIOR FILM ANIMATO.
- CANDIDATO ALL'OSCAR 2016 COME MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE.
CRITICA
"Ispirato a una folgorante serie tv di mini sketch, questo cartoon impassibile e feroce come Buster Keaton ma che ricorda anche Jacques Tati è il migliore dell'anno (...). Una serie di avventure e gag spiritose con escalation di citazioni, dalla 'Fattoria degli animali' in poi, e una scena al ristorante degna di Blake Edwards. I registi Burton e Starzack valorizzano il marchio Aardman che produce il film dopo 'Galline in fuga' e 'Wallace & Gromit', qui in combutta francese dopo l'inutile tuffo Dreamworks nella computer graphic." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 19 febbraio 2015)
"(...) un lungometraggio d'animazione non solo per ragazzi (...) un ritmo trascinante, nato da giuste scansioni narrative e da un attento montaggio, arricchendola di una galleria di personaggi eterogenei, accuratamente caratterizzati, attraverso i quali avanzano, con toni leggeri, con umorismo garbato e arguto, notazioni sull'importanza dell'amicizia e dell'aiuto reciproco. Personaggi che non parlano (si esprimono e comunicano attraverso belati, sbuffi, suoni strani, incomprensibili borbottii) al centro di situazioni e di colpi di scena (spesso sono citazioni «sub specie ovina» da film di successo), che rimangono memorabili per la comicità ingegnosa, a volte surreale, che richiama quella del cinema muto." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 19 febbraio 2015)
"Se avete bimbi, già sapete: l'irresistibile Shaun e compagni lanuta sollazzano i piccoli, nonché più di qualche grande, dal 2007 nella serie-tv targata Aardman, i celebri maghi dell'animazione in stop-motion e plastilina. Qui il respiro è lungo(metraggio), e le trovate multilivello: tra grugniti, belati e rumori assortiti, spunta addirittura il 'Silenzio degli innocenti'..." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 12 febbraio 2015)
"Dopo averli visti assassini ('Black Sheep') e fatali (l'episodio con Gene Wilder di 'Tutto quello che avreste voluto sapere'...), tornano gli animali simbolo di conformismo e sonno. Ma questa è un'originale e adrenalinica avventura in stop motion dei geni inglesi della Aardman, autori di capolavori come 'Galline in fuga'. La pecora Shaun sfonda in tv nel 2007 dopo essere comparsa nel mitico show Aardman 'Wallace e Gromit' e già lì provava a fuggire dalla fattoria gestita da un amabile ragazzone miope con cane da guardia coatto. (...) Puro, grande cinema muto (non c'è una parola). Forse i papà rideranno anche più dei figli." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 12 febbraio 2015)
"Piacerà ai fans (non necessariamente piccoli) dei cartoni della Aardman Animation (quella di 'Galline in fuga', 'Wallace e Gromit' e della 'Maledizione del coniglio mannaro', Oscar del 2006). La tecnica dello stop motion per alcuni risulta stucchevole, ma le trovate comiche sono tante, superiori alla media dei correnti cartoons." (Giorgio Carbone, 'Libero', 12 febbraio 2015)
"Dalla serie televisiva alla consacrazione sul grande schermo, grazie ad una pellicola ricca di gag riuscite, un pizzico di sentimento e una trama azzeccata. Anche in questo film, come in 'Minuscule', sono banditi i dialoghi. Solo un caso che, entrambi, siano irresistibili? (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 febbraio 2015)