Wei Yangshang, insoddisfatto dal matrimonio con la moglie Tie Yuxiang, inizia a frequentare l'affascinante universo del principe di Ning, costellato di belle e preziose rarità, ma fatto anche di spregiudicati e insaziabili incontri sessuali. Completamente assorbito dal licenzioso mondo di Ning, il giovane Wei Yangshang arriverà a trascurare la casa e la moglie, che chiederà il divorzio, ma resterà invischiato in una trappola mortale...
SCHEDA FILM
Regia: Christopher Sun
Attori: Leni Lan - Tie Yuxiang, Vonnie Lui - Elder of Bliss, Hiro Hayama - Wei Yangsheng, Saori Hara - Ruizhu, Yukiko Suô - Dongmei, Irene Chen, Wah Chiu Ho, Tony Ho
Soggetto: Li Yu (II)
Sceneggiatura: Stephen Shiu, Mark Wu
Fotografia: Jimmy Wong
Montaggio: Chung Wai Chiu
Costumi: Cindy Cheng
Durata: 129
Colore: C
Genere: DRAMMATICO EROTICO
Specifiche tecniche: RED ONE CAMERA, 2K/REDCODE RAW, 35 MM /D-CINEMA (1:1.85)
Tratto da: romanzo di Li Yu
Produzione: STEPHEN SHIU PER LOCAL PRODUCTION, ONE DOLLAR PRODUCTION LIMITED
Distribuzione: KEY FILMS
Data uscita: 2011-09-30
TRAILER
NOTE
- PRIMO SOFT-CORE STEREOSCOPICO.
CRITICA
"Subito promosso agli onori del web per avere incassato, nel primo weekend hongkonghese, più soldi di 'Avatar', un oggetto filmico non identificato ai confini tra commedia erotica e film di exploitation sessuale. (...) Malgrado un budget modesto, la produzione si concede scenografie piuttosto ricche e bei costumi. Il guaio del film è di essere concepito tutto in funzione degli effetti tridimensionali: per ragioni di concorrenza con l'Occidente senza dubbio; anche se, a Hong Kong, realizzati solo in post-produzione. Così, ogni tre minuti, qualcosa viene lanciato contro lo spettatore: pugnali, pallottole di fucile o seni di donna che siano. Difficile, però, trovare eccitante la faccenda, che perlopiù suona falsa come i gemiti di piacere delle succose bellezze orientali coinvolte nell'impresa, qualche volta scivola nel grottesco involontario." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 30 settembre 2011)
"Il 'tappeto di carne' a cui alludeva il sottotitolo dei tre 'Sex and Zen' usciti nei Novanta non può che diventare un salotto nella premurosa conversione al 3D. Scherzi a parte, l'aggiornata scorreria erotica ispirata a un celebre romanzo cinese (ediz. ital. Sonzogno) non percorre la strada del sequel, bensì tramuta il pacchiano umorismo dei precursori in una magniloquente vena drammatica gravata da un posticcio suggello tra il platonico e il romantico. Raccontando i tormenti sessuali di un discendente della dinastia Ming sposato, ahilui, con la figlia di un prete taoista, la patinata messa in scena tuttavia non rinuncia - per il sollievo dei fan - a tutti gli ingredienti del genere: turbe per le dimensioni del pene, transex, sadomasochismo e un lotto di signorine disinibite, maggiorate e truccatissime che hanno fatto impazzire il pubblico hongkonghese, ma potrebbero risultare 'carte conosciute' per quello nostrano smaliziato." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 30 settembre 2011)
"Chi da anni pronostica nel porno la prossima frontiera del 3D può intanto rifarsi gli occhi con l'ennesimo capitolo della saga di 'Sex & Zen', inaugurata nel 1991. Ci sono di mezzo dinastia dei Ming e religione taoista. Naturalmente non è un porno, ma un film sexy con ambizioni filosofiche." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 30 settembre 2011)
"Spiacerà a quelli che magari s'attendevano il raffinato prodotto erotico e vanno a sbattere contro un prodotto semi-porno che il 3D anziché caricare di impensate suggestioni, involgarisce oltre ogni limite." (Giorgio Carbone, 'Libero', 30 novembre 2011)