Un industriale annuncia in famiglia la sua partenza per Oslo, mentre effettivamente si reca in Abruzzo presso una sua amica. Ma costei ha sposato un medico e la ridente fattoria abruzzese è trasformata in casa di salute. L'industriale, per non destar sospetti nel medico, è costretto a fermarsi e a farsi curare inesistenti mali. Quando può rientrare in casa trova che, in seguito ad un incidente ferroviario avvenuto sulla linea di Oslo, tutti lo ritengono morto. Irritatissimo egli non sa a qual partito appigliarsi quando può accertare che si tratta di una burla giuocatagli dalla moglie per punirlo dalla sua scappatella. Allora a sua volta egli capovolge la situazione fingendosi realmente vittima di un investimento ferroviario. Alla fine tutto è messo in chiaro e l'industriale sembra corretto dalla lezione ricevuta.
SCHEDA FILM
Regia: Mario Mattoli
Attori: Virgilio Riento - Uomo Sul Treno, Carlo Chertier, Rosina Adrario, Romolo Balzani - Tassista, Flavio Diaz - Assistente Di Moschettoni, Clelia Bernacchi - Segretaria, Stefano Sibaldi - Medico, Armando Falconi - Armando Sormani, Leda Gloria - Moglie Di Sormani, Vanna Pegna - Laura, Camillo Pilotto - Il Dottor Anselmo, Mimì Aylmer - Elena Santarelli, Enrico Viarisio - Cesare Rosselli, Carla Zaccaria, Emilio Petacci - Francesco, Guglielmo Barnabò - Paziente Della Clinica, Nietta Zocchi - L'Infermiera, Franco Coop - Poliziotto Privato
Soggetto: Aldo De Benedetti
Sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Mario Mattoli
Fotografia: Arturo Gallea
Musiche: Franco Casavola
Montaggio: Fernando Tropea
Scenografia: Gastone Medin
Durata: 70
Genere: COMMEDIA
Tratto da: TRATTO DALLA COMMEDIA OMONIMA DI ALDO DE BENEDETTI
Produzione: ROBERTO DANDI PER L' ETRUSCA CIN (DIRETTORE DI PRODUZIONE ROBERTO DANDI)
Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI
NOTE
METRI 1874.
CRITICA
"(...) Le trovate, piacevoli e continue, sono distribuite dal principio alla fine con un giusto movimento. I contrasti e i pretesti comici si rinnovano quasi ad ogni scena e Mattoli ha avuto l'astuzia di non soffermarsi a descrizioni ferme, ma di spingere la narrazione portando qua e là i suoi bravi interpreti. (...) Falconi ha interpretato da grande attore la sua parte, raggiungendo con una mirabile sincerità effetti comici in ogni scena. (...)". (F. Sarazani, "Il Giornale d'Italia", del 26.09.1936).