Serpico

ITALIA 1973
Il poliziotto oriundo italoamericano Frank Serpico viene portato d'urgenza in ospedale e un flashback ci mostra la sua storia. Arruolatosi giovane e con entusiasmo nel corpo di polizia di New York, si infiltra negli ambienti della malavita, ma scopre ben presto come la stragrande maggioranza dei suoi colleghi siano corrotti. Tenta, allora, di denunciare il marcio, ma viene sistematicamente ignorato dai suoi superiori. Quando il caso esplode, Serpico viene emarginato dai colleghi che cercano di provocarne la morte...
SCHEDA FILM

Regia: Sidney Lumet

Attori: Al Pacino - Frank Serpico, John Randolph - Capo Sidney Green, Jack Kehoe - Tom Keough, Biff McGuire - Ispettore McClain, Barbara Eda Young - Laurie, Cornelia Sharpe - Leslie, Tony Roberts - Bob Blair, John Medici - Pasquale, Gus Fleming - Dottor Metz, Ed Crowley - Barto, Mildred Clinton - Mrs. Serpico, Joe Bova - Potts, Ted Beniades - Sarno, Nathan George - Smith, James Tolkin - Steiger, John Stewart (II) - Waterman, Al Henderson - Pelue, Woodie King - Larry, Norman Ornellas - Rubello, Alan Nirth - Brown, John McQuade - Kellogg, John Lehne - Gilbert, Hank Garre - Malone, M. Emmet Walsh - Gallagher, Gene Gross - Capitano Tolikn, Ed Grover - Lombardo, Bernard Barrow - Palmer, Lewis J. Stadlen - Berman, Damien Leake - Joey, Allan Rich - D. A. Tauber, Richard Foronjy - Corsaro, Sal Carollo - Mr. Serpico

Soggetto: Peter Maas

Sceneggiatura: Norman Wexler, Waldo Salt

Fotografia: Arthur J. Ornitz

Musiche: Mikis Theodorakis

Montaggio: Dede Allen, Richard Marks

Scenografia: Charles Bailey

Costumi: Anna Hill Johnstone

Durata: 129

Colore: C

Genere: POLIZIESCO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di Peter Maas

Produzione: DINO DE LAURENTIIS PRODUZIONE, PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione: CEIAD - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, L'UNITA' VIDEO

NOTE
- DAVID DI DONATELLO 1974 AD AL PACINO COME MIGLIORE ATTORE STRANIERO.

- GOLDEN GLOBE 1974 COME MIGLIOR ATTORE AD AL PACINO.
CRITICA
"Medaglione di un poliziotto eccezionale per incorruttibilità e per coraggio, questo film è un lampante messaggio umanamente e civicamente costruttivo. Infatti, non è comune l'affrontare, a viso aperto e per naturale attaccamento all'onestà, l'odio dei colleghi, le subdole mene dei superiori corrotti, la solitudine crescente, l'incomprensione universale, la continua esposizione a pericoli mortali. Questi valori sono proposti dal lavoro con la concretezza di un personaggio autentico, un po' singolare ed eccentrico, ma apprezzabile e ammirevole; viceversa, una giusta denuncia contro l'amministrazione pubblica è affidata alle riflessioni che nascono ovviamente per contrasto, evitando così la facile demagogia disfattista. Un limite formale della pellicola è forse nella lunghezza dell'analisi di un itinerario biografico monotono, in costante sconfitta e privo di vie d'uscita: tale indugio provoca nello spettatore una partecipazione alle sofferenze del protagonista, ma richiede uno sforzo quasi fisico e non per tutti tollerabile." ('Segnalazioni cinematografiche', vol.77, 1974)