Flep Eagle, un pellerossa che ha prestato servizio come sergente nell'esercito americano, vive, insieme ad altri indiani, in una delle tante squallide riserve a loro destinate. Stanco di sopportare i soprusi e le angherie di cui è continuamente fatta oggetto la sua razza, Flep incita i suoi compagni ad una pacifica rivolta. Riesaminando i vecchi trattati di pace tra indiani e Governo degli Stati Uniti, egli rivendica una serie di diritti mai seriamente tutelati dalle autorità americane. Mentre è impegnato con tutte le proprie energie nella giusta causa, Flep, durante una delle pittoresche manifestazioni da lui indette, è ucciso con un colpo di pistola da un poliziotto meticcio. La sua morte non segna però la fine dell'azione, ma la nascita di una nuova coscienza in tutti i suoi compagni.
SCHEDA FILM
Regia: Carol Reed
Attori: Anthony Quinn - Flap Eagle, Claude Akins - Lobo Jackson, Tony Bill - Eleven Snowflake, Shelley Winters - Dorothy Bluebell, Victor Jory - Bear Smith, Don Collier - Mike Lyons, Victor French - Sergente Rafferty, Rodolfo Acosta - Padre Di Ann, Susana Miranda - Ann Locking, Anthony Caruso - Silver Dollar, William Mims - Steve Gray, Rudy Diaz - Larry Standing Elk
Soggetto: Clair Huffaker
Sceneggiatura: Clair Huffaker
Fotografia: Fred J. Koenekamp
Musiche: Marvin Hamlisch
Montaggio: Frank Bracht
Scenografia: Art Loel
Altri titoli:
THE LAST WARRIOR
NOBODY LOVES FLAPPING EAGLE
Durata: 109
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, TECHNICOLOR
Tratto da: ROMANZO "NOBODY LOVES A DRUNKEN INDIAN" DI CLAIR HUFFAKER
Produzione: JERRY ADLER PER CINE VESTA ASSOCIATES, WARNER BROS.
Distribuzione: DEAR
CRITICA
"Per ricostruire una reale situazione che ha visto gli indiani di America risvegliarsi in tempi recenti dopo un lungo periodo di indolente rassegnazione, il film inizia e si sviluppa in forma di commedia picaresca per concludersi su toni di alta drammaticità del tutto estranei alla linea del racconto. Il lavoro si fa comunque apprezzare per una serie di riuscite caratterizzazioni e per la colorita descrizione dell'ambiente che fa da spunto alla vicenda." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 71, 1971)