Il pilota militare americano, Frank Dux, dopo anni di intenso addestramento con il giapponese Tanaka, un grande maestro di arti marziali, decide di partire per Hong Kong, dove ogni anno, tra i campioni di kung-fu, si svolge una sfida feroce, sanguinosa e senza esclusione di colpi: il kumitè. Malgrado il suo colonnello gli abbia negato il necessario permesso, Dux, approfittando di una licenza, giunge ad Hong Kong per partecipare alle eliminatorie: qui ha modo di conoscere un gigantesco individuo, Jackson, del quale diviene amico e che lo introduce ai segreti del kumitè. Dopo aver sbaragliato tutti i suoi avversari, Frank nella serata finale è costretto a battersi contro lo spietato Chong Li, l'attuale campione in carica, che poco prima, nelle eliminatorie aveva gravemente percosso Jackson. Nel duro scontro con Chong Li, dopo alterni e furiosi combattimenti Frank Dux riesce a sopraffarlo e a vincere così l'incontro. Dopo aver ottenuto l'ambito titolo di campione, Frank, tornato in America, consegna al venerato Tanaka la spada del Samurai, l'unico vero trofeo del kumitè.
SCHEDA FILM
Regia: Newt Arnold
Attori: Jean-Claude Van Damme - Frank Dux, Donald Gibb - Ray Jackson, Leah Ayres - Janice Kent, Norman Burton - Helmer, Forest Whitaker - Rawlins, Roy Chiao - Tanaka, Philip Chan - Capitano Chen, Pierre Rafini - Frank da giovane, Bolo Yeung - Chong Li, Ken Siu - Victor, Yang Sze - Chong Li, Johnny Chang - Lottatore
Soggetto: Sheldon Lettich
Sceneggiatura: Sheldon Lettich, Christopher Cosby, Mel Friedman
Fotografia: David Worth
Musiche: Michael Bishop, Paul Hertzog
Montaggio: Carl Kress, Jean-Claude Van Damme - non accreditato
Scenografia: David Searl
Effetti: John Chan
Durata: 95
Colore: C
Genere: BIOGRAFICO ARTI MARZIALI
Specifiche tecniche: 35 MM, TVC
Produzione: MARK DI SALLE PER CANNON INTERNATIONAL
Distribuzione: I.I.F. (1990) - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
NOTE
- MAESTRO DI ARTI MARZIALI: FRANK DUX.
CRITICA
"Il campione di lotta Frank Dux vinse, fra il 1975 e l '80, qualcosa come 329 incontri. A questo personaggio si ispira il film 'Senza esclusione di colpi', che il regista Newt Arnold ha affidato a Jean-Claude Van Damme. Al centro del racconto un pilota dell'aviazione Usa. Frank W. Duck, che si reca ad Hong Kong per prendere parte ad una sfida, una tre giorni che vede impegnati lottatori di tutte le nazioni. Intanto, l'Fbi vigila perché Frank, elemento prezioso per la patria, a causa della sua abilità di pilota, non ci lasci le penne. Il campionato mondiale, infatti, annovera lottatori di tutte le risme, alcuni dei quali non indietreggiano davanti ai colpi più proibiti e micidiali. Frank ha il culto di un antico maestro, che gli ha insegnato l'arte del kung-fu. Il film si distacca notevolmente dalla letteratura sulle arti marziali, ormai già consunta. E il protagonista riesce a restituire un barlume di autenticità al personaggio di Frank. Gli incontri sono molto spettacolari, e mostrano tecniche di lotta, dal jiujitsu al ninjitsu." (Antonella Ely, 'Il Giornale di Sicilia', 18 Settembre 1990)
"La maggiore attrazione del film sembra Jean-Claude van Damme, torsolone dal faccino di studente e dal torace a 40 atmosfere, che sembra capace di piacere sia ad un pubblico femminile che maschile: abbastanza sexy per lei, ma anche capace di promettere a lui buone dosi di avventure, di violenza ma con stile, di farsi modello vincente in quella allegoria dello 'struggle for life', della lotta per la via, che è lo sport, specialmente al cinema. (...) Per gran parte il film è molto violento; il sangue si spruzza sui corpi degli uomini, gli incontri finiscono spesso con teste sfracellate, ossa fuori della carne, 'kiok' di spine dorsali. Da un po' di anni è necessaria, pare, sempre più violenza sullo schermo: lo sport diventa allegoria dello scontro omicida, dai pugni di 'Rocky' alla pista di 'Rollerball' fino a 'Giochi di morte'. Del resto, anche ai tempi dei Cesari c'era il Circo: se non c'è sangue, non ci si diverte. Ed è forse solo marginale il fatto che a chi scrive i film dove la violenza è più esasperata sembrino tutti destituiti di realtà. Un film con un incidente sportivo può commuovere, uno dove si muore ogni cinque minuti sembra una barzelletta. Anche se, come spiegano i titoli di coda, il film vuole raccontare una storia vera, quella del grande campione Frank Dux, maestro di arti marziali degli anni '70 e anche, per questo film, allenatore speciale di Big Jim-Van Damme." (Giovanni Bogani, 'La Nazione', 27 Marzo 1990)
"Torna Jean Claude Van Damme, campione di full contact che replica sul grande schermo le sue performance sportive. Dopo 'Kickboxer', arrivato da noi lo scorso inverno, questo 'Senza esclusione di colpi' è di nuovo ambientato in Oriente, a Hong Kong, dove il protagonista, Frank W. Duck, si reca per partecipare alla prestigiosa quanto segreta sfida in cui verrà proclamato, come ormai da secoli, una sorta di campione del mondo, ovvero di guerriero insuperabile. (...) Van Damme si esibisce sovente nella sua interpretazione migliore, la spaccata frontale, anche appeso nel vuoto. Questa volta si spoglia pure, e la macchina da presa scopre birichina un mezzo gluteo. Per il resto sono botte da orbi." ('La Stampa', 14 Luglio 1990)