In una cittadina della Normandia una famiglia di operai viene scovolta dal licenziamento del padre, Francis, punito per aver fumato una sigaretta sul posto di lavoro. Il figlio Matthieu cerca di mobilitare gli operai e suo fratello per farlo riassumere ma tutto è inutile. Quando poco tempo dopo Francis muore improvvisamente, Matthieu è convinto che si sia suicidato e vuole vendicarlo a tutti i costi.
SCHEDA FILM
Regia: Xavier Beauvois
Attori: Jean-Marie Winling - Padrone Della Fabbrica, Fred Ulysse - Padre, Antoine Chappey - Eric, Melanie Leray - Sposa, Françoise Bette - Madre, Benoît Magimel - Matthieu, Nathalie Baye - Claire, Virginie Dessevre - Virginie
Soggetto: Xavier Beauvois
Sceneggiatura: Cédric Anger, Xavier Beauvois, Catherine Breillat
Fotografia: Caroline Champetier
Montaggio: Christophe Nowak
Scenografia: Denis Barbier
Costumi: Marielle Robaut
Altri titoli:
ACCORDING TO MATTHIEU
Durata: 100
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, SCOPE
Produzione: WHY NOT PRODUCTIONS, LES FILMS ALAIN SARDE, ARTE FRANCIA CINEMA
NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 57^ MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2000).
- SUONO: JAN JACQUES FERRAN, ERIC BONNARD.
Dalle note di regia:" Alla morte del padre, Matthieu non accetta più le cose come stanno. (...) La vendetta ha perso ogni interesse per il vendicatore. Ho cercato di filmare questo naufragio all'interno del personaggio e la putrefazione di una passione. (...) Perché Selon Matthieu? Perchè la Passione si è dissolta per strada e la ribellione, oggi, non è più votata a essere collettiva ma solitaria."
CRITICA
"Nulla resterà di 'Selon Matthieu' del francese Xavier Beauvois, narrazione corretta ma inerte della crisi che coglie un giovane tecnico alla morte del padre che, per una piccola mancanza, è stato licenziato dalla fabbrica dove lavorava da una vita. Il film dice cose magari vere sulla condizione operaia ma nel modo anonimo di tanto cinema corrente". (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 8 settembre 2000)
" 'Selon Matthieu' è classico, regolare: non brutto, anzi ben fatto, ma non più nuovo. Vi si parla di New Economy, di globalizzazione, di disoccupazione, di licenziamenti strumentali e di dislocazione della produzione, duqneu temi rari al cinema". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 settembre 2000)