Segreti di Stato

ITALIA 2003
Nel corso del processo alla banda di Salvatore Giuliano per la strage di Portella della Ginestra - che si è svolto nel 1951 a Viterbo - un avvocato, non del tutto convinto dai risultati dell'inchiesta, decide di condurre segretamente e per proprio conto delle indagini. Partendo da un piccolo particolare - il calibro delle pallottole estratte dai corpi delle vittime - l'avvocato dipana un personale filo di Arianna che lo porta ad ascoltare nuove testimonianze in Sicilia, sul luogo della strage. Il quadro geografico di Portella della Ginestra - un pianoro incolto e sassoso in provincia di Palermo - ha un'importanza fondamentale nelle indagini dell'avvocato e gli consente di ricostruire una dinamica della strage di gran lunga diversa da quella 'ufficiale'.
SCHEDA FILM

Regia: Paolo Benvenuti

Attori: Antonio Catania - Avvocato, David Coco - Pisciotta, Sergio Graziani - Il professore, Aldo Puglisi - Il perito, Francesco Guzzo - Cacaova, Aurora Quattrocchi

Soggetto: Paola Baroni, Mario J. Cereghino, Paolo Benvenuti

Sceneggiatura: Paolo Benvenuti, Paola Baroni, Mario J. Cereghino

Fotografia: Giovanni Battista Marras

Montaggio: César Meneghetti

Scenografia: Paolo Bonfini

Costumi: Giovanni Addante

Altri titoli:

Secret File

Durata: 85

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1,37)

Produzione: DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO, MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI

Distribuzione: FANDANGO

Data uscita: 2003-09-02

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO ALLA 60MA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA (2003).

- CONSULENZA STORICA: GIUSEPPE CASARRUBEA, GIUSEPPE DICEVI, ANGELO LA BELLA, ROSA MECAROLO.

- DISEGNI DI LOREDANA UGOLINI.
CRITICA
"Benvenuti crede di avere ora altre certezze, ma non le dimostra. Peccato, perché il suo stile scabro fa inizialmente pensare a un approccio equilibrato, mentre 'Segreti di Stato' finisce con l'aderire a una delle tante teorie del complotto: quella elaborata da Danilo Dolci, cui il film è dedicato. Buoni comunisti da una parte, cattivi democristiani, fascisti e americani dall'altra, attraverso l'indagine affidata a un personaggio realmente esistito, ma non esistito così: il difensore di Pisciotta." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 29 agosto 2003)

"Benvenuti ha tutto il diritto di promuovere le sue ipotesi, ma il cinema pretenderebbe un linguaggio aderente alle proprie intenzioni: con questo fragile compitino che si sforza di fare la voce grossa, recitando altresì da figuranti senza carisma, l'agognato dibattito non avrà la forza di sorvolare la stucchevole litania delle approvvazioni e delle ricusazioni." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 29 agosto 2003)

"Basato su lunghe ricerche d'archivio, 'Segreti di Stato' di Paolo Benvenuti è diventato il titolo della discordia. Invece di discutere sullo stile (anomalo e personalissimo) del regista, i critici si sono improvvisati storici; mentre gli storici (e i polemisti specializzati) si sono schierato contro (o pro) la 'complottomania', dimenticandosi di guardare il film. Il che non è né giusto né istruttivo." (Claudio Carabba, Sette', 11 settembre 2003)

"Fedele all'estetica dei suoi film precedenti, il regista compone accuratamente l'inquadratura, ottenendo il massimo del significato col minimo degli elementi. Pur apprezzando, resta il dubbio sull'operazione di 'trapianto' linguistico: perfetto per film come 'Confortorio' o 'Gostanza da Libbiano', il gusto pittorico di Benvenuti acquista un po' d'artificio quanto più sono recenti gli eventi rappresentati. Ma questa volta, almeno, il suo pubblico non sarà limitato a una pattuglia di fedelissimi". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 settembre 2003)