SE QUALCUNO DEVE MORIRE

Nel corso della II Guerra Mondiale, un fanciullo vive in un villaggio rumeno nei pressi del Mar Nero. Dopo che il fratello è stato ucciso dai fascisti per le sue idee partigiane, il ragazzo è sotto la tutela del reverendo Jon e della sorella Margaretha; ma preferisce passare le sue giornate con Teodoro, disprezzato uomo tuttofare e tipico «scemo del villaggio». Un giorno, proprio mentre i due amici si trovano nei campi a bighellonare, scoprono il cadavere di un ufficiale tedesco ucciso con un colpo di falce. Il colonnello Von Eck, comandante della guarnigione, chiama i maggiorenni del villaggio e dichiara che sarà costretto a una feroce rappresaglia se non gli presenteranno l'assassino. Jon Margaretha, il sindaco, il medico e il notaio, con le rispettive famiglie, preparano una sontuosa cena e vi invitano Teodoro. Fattolo bere abbondantemente, gli propongono di offrirsi come «colpevole» per salvare il villaggio. Né scemo né sbronzo, il pover'uomo accetta; ma chiede come contropartita terreni e denaro per la moglie Fiorella, la sorella Tina e il monco fratello Joannide. L'arrivo imminente dei Russi mette in fuga i Tedeschi. Teodoro, rimasto proprietario di quanto gli è stato dato con relativi atti notarili, piange sulla situazione, sentendosi frustrato nell'unica occasione della propria vita di «essere un eroe». Il fanciullo, unico rimasto accanto a lui, lo uccide.