TRAMA BREVE
Contabile in una ditta di stoffe, Andrea è arrivato ad odiare la vita. La famiglia (una moglie, due figli e la suocera) lo soffoca, il lavoro è noioso e ripetitivo, il rimpianto per la gioventù carica di speranze in campo artistico aumenta. Bernardo, invece, è un industriale di successo il cui arrivismo, però, lo porta progressivamente ad isolarsi dal resto del mondo. Cristian è un Dj costretto, per sbarcare il lunario, a lavorare in club di scambisti. Una notte, per caso, Andrea, Bebo e Cristian si incontrano in riva al mare. Un improvviso bagliore fa si che, di colpo, ognuno si ritrovi nei panni di quello che avevano appena ammirato ed invidiato.
TRAMA LUNGA
Contabile in una ditta di stoffe, Andrea vive con due figli, la moglie Manuela e la suocera. Tra famiglia e lavoro si sente sacrificato e sogna di tornare giovane e libero. Industriale di successo, Bebo Braschi-Lentini ha carattere di ferro e pochissimi affetti, solo la segretaria Veronica lo adora ma lui non se ne accorge. Cristian, DJ in declino, minacciato di sfratto accetta anche di lavorare per i party per scambisti, è innamorato della farmacista Caterina e sogna di organizzare grandi concerti rock. Andrea, Bebo e Cristian si incontrano per caso una notte vicino al mare e, dopo che un gran bagliore è apparso nel cielo, i tre si trovano nei panni di quello di loro che avevano appena ammirato e invidiato. Andrea ottiene l'età e il tempo libero di Cristian; Cristian il denaro e il potere di Bebo; Bebo accoglie gli affetti familiari di Andrea. Passato però il primo periodo di euforia, ciascuno di loro si trova di nuovo a dover affrontare problemi, e certo non più piccoli di quelli di prima. Meglio allora tornare alle situazioni di partenza. Con la differenza che ora Andrea ha riscoperto l'amore per la moglie, Cristian è disposto a faticare per conquistare un lavoro e Caterina, e Bebo si sente attratto da Veronica.
SCHEDA FILM
Regia: Giulio Manfredonia
Attori: Emilio Solfrizzi - Andrea, Fabio De Luigi - Cristian, Gioele Dix - Bebo, Lunetta Savino - Veronica, Paola Cortellesi - Caterina, Bob Messini - Gegio, Manuela Ungaro - Rita
Soggetto: Valentina Capecci
Sceneggiatura: Valentina Capecci, Annamaria Morelli, Marco Ponti, Giulio Manfredonia
Fotografia: Gino Sgreva
Musiche: Aldo De Scalzi, Pivio
Montaggio: Cecilia Zanuso
Scenografia: Stefano Pica
Costumi: Antonella Berardi
Durata: 100
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA
Distribuzione: UIP
Data uscita: 2001-05-25
NOTE
CANDIDATO AI NASTRI D'ARGENTO 2002 PER LA MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (PAOLA CORTELLESI)
CRITICA
"Gli americani la chiamano 'if comedy': ossia una commedia che si trastulla con le identità e le possibilità. (...) Cast frizzante - Emilio Solfrizzi, Gioele Dix, Lunetta Savino, Paola Cortellesi - ma il gioco degli scambi e la messa in scena degli equivoci non sempre funziona". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 25 maggio 2001)
"Benché abbia solo 33 anni, Manfredonia si è fatto una solida pratica lavorando con buoni maestri (prima con Luigi Comencini; poi con Cristina, della quale condivide la capacità di coordinare bene un cast nutrito) e ha diretto un premiato cortometraggio. Più che una buona speranza, il suo debutto nel lungo è già un risultato acquisito. Scritto con una benefica leggerezza e senza pretese sentenziose, riesce a dire cose non banali; non è volgare; non è tributario della corriva estetica tv. E semina, discretamente, anche le citazioni giuste: come quando Andrea, diventato deejay di successo, tappezza il camerino di manifesti del film sul mitico Lenny Bruce". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 maggio).
"Esordio-rivelazione di fine stagione, da non perdere. (...) Sullo schermo c'è un ex campione della baresità ormai attore a tutto tondo, e che attore! Emilio Solfrizzi. E' lui l'arma vincente di 'Se fossi in te', opera prima del trentenne Giulio Manfredonia, a lungo aiuto regista nel clan Comencini, che dirige con mano sapiente un bel gruppetto di interpreti di marca televisiva e conduce in porto il complesso meccanismo narrativo firmato da Valentina Capecci e Anna Maria Morelli". (Oscar Jarussi, 'La Gazzetta del Mezzogiorno', 29 maggio 2001)