Paul e Hannah, coppia ormai matura, litigano da un po' di tempo a motivo di una presunta infedeltà che lui avrebbe commesso anni prima. All'interno della loro grande casa, ricordi e ripicche si alternano tra dolori, nostalgie, rimpianti. Intanto in un albergo, Gracie si incontra con un uomo con cui ha una relazione extraconiugale: lui vorrebbe che il loro legame fosse più frequente, ma lei si oppone decisamente. Meredith, regista teatrale, dopo negative esperienze, rifiuta nuovi corteggiamenti, ma poi si vede messa alle strette dalle insistenze di Trent, spiritoso e convincente. In discoteca, Joan, giovane bella ed esuberante, rompe per telefono con un ragazzo e subito le capita di conoscere Keenan, dal quale è attratta ma che rifiuta qualsiasi appuntamento. Hugh si aggira per bar e ristoranti notturni: avvicina donne diverse e racconta loro versioni differenti ma sempre terrificanti della propria vita privata. In ospedale il giovane Mark sta morendo di Aids, assistito dalla madre che, tra le lacrime, cerca di alleviarne la sofferenza. Il finale vede Paul e Hannah riconciliati dal reciproco affetto, più forte di qualunque incomprensione. Intorno a loro, quando si celebra il rinnovo della loro promessa matrimoniale, ecco le tre figlie: Gracie, Joan, Meredith. Il pastore che celebra è l'amante di Gracie, che però adesso è accanto al marito Hugh. Joan presenta ai genitori Keenan, e lo stesso fa Meredith con Trent. Tutte le situazioni sembrano all'apparenza ricomposte.
SCHEDA FILM
Regia: Willard Carroll
Attori: Sean Connery - Paul, Gena Rowlands - Hannah, Angelina Jolie - Joan, Gillian Anderson - Meredith, Ryan Philippe - Keenan, Ellen Burstyn - Mildred, Dennis Quaid - Hugh, Madeleine Stowe - Gracie, Jay Mohr - Mark, Anthony Edwards - Il Sacerdote, Jon Stewart - Trent
Soggetto: Willard Carroll
Sceneggiatura: Willard Carroll
Fotografia: Vilmos Zsigmond
Musiche: John Barry
Montaggio: Pietro Scalia
Scenografia: Missy Stewart
Arredamento: Cindy Carr
Costumi: April Ferry
Altri titoli:
Dancing About Architecture
Durata: 121
Colore: C
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANAVISION, 35MM (1:2.35)
Produzione: INTERMEDIA FILMS
Distribuzione: MEDUSA FILM (1999), DVD: MEDUSA HOME ENTERTAINMENT (2007)
CRITICA
" 'Playing by heart', titolo originale, vuol dire sì scherzare col cuore, ma anche recitare a memoria: giocare sul terreno ambiguo della vita e della rappresentazione, del palcoscenico e del mondo, di finzione e verità è la tentazione appena suggerita, e comunque non sviluppata, di questa incerta costruzione corale. Gli apparati sono di lusso, il film è ben fotografato in colori cremosi da Vilmos Zsigmond e montato dal premio Oscar Pietro Scalia: però quel suo ispirarsi, forse, al grande modello altmaniano di 'America oggi' (o, per chi lo ricorda, anche dello sfortunato ma ottimo 'Grand Canyon' di Kasdan) non fa che portarne a più viva luce i limiti e le banalità. Troppi personaggi in cerca d'un senso non qualsiasi, d'una battuta non scontata: e nel finale che a tutti regala un congedo comune, c'è anche una microrivelazione che davvero sfocia nel trash. Bisogna dire però che Gena Rowlands è fantastica nel suo ruolo di vera signora ferita, e che Angelina Jolie è una faccia nuova piena di promesse". (Paola Cristalli, 'Il Resto del Carlino', 27 aprile 1999)
"A parte l'episodio delle due pantere grigie, 'Scherzi del cuore' è un film largamente potabile ma non entusiasmante. Se la sua aspirazione è la coralità alla Altman (vedi 'America oggi'), Carrol ne rappresenta la versione ammorbidita e patinata. O forse il problema è un altro: forse è vero che, per dirla con una battuta esorcistica del film, 'parlare dell'amore è come ballare sull'architettura' ". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 aprile 1999)