Nel 1959 a Londra il non più giovane medico Stephen Ward scopre in un localino di terz'ordine l'affascinante quanto acerba Christine Keeler, di 17 anni, con poche ambizioni e una famiglia povera alle spalle. L'uomo la prende sotto la sua tutela, le dà consigli per far risaltare la sua femminilità e le sue innate doti fisiche e la introduce nel mondo dell'alta società in cui lui, come medico, è ben inserito. Ecco che Christine, sempre più sicura di sé e consapevole del suo potere nei confronti degli uomini, sapientemente guidata da Ward, che non ha mai avuto con lei rapporti intimi, conosce diversi uomini importanti: Ivanov, un diplomatico russo, John Profumo, ministro della guerra nel governo conservatore di MacMillan, un componente della camera dei Lord. A tutti concede le sue grazie: specialmente Ivanov e Profumo nutrono per la giovane Christine una vera passione. Lei intanto fa amicizia con Mandy, un'altra graziosa biondina con la quale si reca agli appuntamenti più importanti, condividendo le avventure più piccanti. Christine in fondo non ama nessuno dei suoi amanti: è attratta solo dalla loro ricchezza e dalle loro personalità. Il suo vero amore è Ward, che però si ostina a considerarla solo una cara protetta. Christine è disperata, inizia a drogarsi, a frequentare i bassifondi, conosce due disgraziati di colore, Lucky e Johnny, con i quali ha una relazione. I due finiscono col picchiarsi e spararsi e la storia finisce sui giornali. Ward è nel mirino dei giornalisti a caccia di notizie sensazionali: si teme che la vicenda della ragazza e dei suoi amanti importanti vada in pasto agli oppositori politici. Christine viene tallonata da un astuto reporter e rivela tutto. E' scandalo clamoroso: Scotland Yard inizia le indagini; Profumo deve dimettersi e con lui cade il governo conservatore. Ivanov deve chiarire la sua posizione poichè si sospetta che sia una spia d'accordo con Ward: quest'ultimo è accusato di ogni sporca manovra, è abbandonato da tutti, su di lui pesano le accuse di ruffiano, pervertito, sfruttatore e organizzatore di festini ambigui ed equivoci. Le persone importanti riescono a venir fuori da tutta la scabrosa vicenda: anche Mandy, che ormai è diventata un'abile donna d'affari, espatria in Israele dove continua la sua carriera di proprietaria di locali pubblici. Christine in tribunale, con le sue piccanti rivelazioni, inchioda i colpevoli e guadagna un bel po' di sterline vendendo il suo memoriale ai giornali. L'unico a soccombere, a perdere tutto e a non trovare alcuna via d'uscita è Ward, iniziatore e ideatore di tutta la squallida storia; egli decide alla fine di suicidarsi lasciando questo mondo senza essere rimpianto da nessuno.
SCHEDA FILM
Regia: Michael Caton-Jones
Attori: Joanne Whalley - Christine Keeler, John Hurt - Stephen Ward, Bridget Fonda - Mandy Rice-Davies, Ian McKellen - John Profumo, Leslie Phillips - Lord Astor, Daniel Massey - Mervyn Griffith-Jones, Jeroen Krabbé - Eugene Ivanov, Britt Ekland - Mariella Novotny
Soggetto: Erwin C. Dietrich
Sceneggiatura: Erwin C. Dietrich
Fotografia: Mike Molloy
Musiche: Carl Davis
Montaggio: Angus Newton
Scenografia: Simon Holland
Costumi: Jane Robinson
Durata: 109
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Produzione: STEPHEN WOOLLEY PER PALACE - BRITISH SCREEN - MIRAMAX
Distribuzione: BIM DISTRIBUZIONE (1989) - GENERAL VIDEO, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
NOTE
- IL FILM E' STATO CAMPIONE DI INCASSI IN GRAN BRETAGNA NEL 1989.
CRITICA
"'Scandal' è un melodramma di furba fattura, in cui lo spettatore ha la comodità di gustare la dolce vita di 30 anni fa (ma non c'è gran che di audace, a parte dei genitali scolpiti nel ghiaccio e la prima orgia, che non si scorda mai) e indi la punizione, col dito puntato della legge. Girando col piacere della realtà romanzesca Caton-Jones combina un film che viaggia con la fantasia nella prima classe del peccato originale con tutti i comfort del lusso della confezione. Molte canzonette nostalgiche come vogliono le memorie dei mass media e qualche momento di drammaticità nato sulle ceneri di psicologie distorte e mondane stupidità. E attori perfetti, in puro stile britannico: Ian McKellen è un Profumo pavido, prepotente e credibile, e molto bene se la cavano anche le due deb, Joanne Whalley-Kilmer e Bridget Fonda, nipote di Henry, una ragazza che non passa inosservata, anche perché è brava: in fondo, un governo e uno spicchio di società furono trafitti dai tacchi a spillo di queste due call-girl in cui si riassume l'eterna lotta di bene e male, ricchezza e povertà, gioventù e vecchiaia." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 2 Settembre 1989)
"La relazione tra il pigmalione Stephen Ward e la Keeler, il ritratto migliore del film, è un anomalo rapporto d'amore che non piace alla società inglese che conta. Caton Jones, che racconta con scatto un'epoca in cui era un neonato, salva questa relazione come l'unica faccenda pulita dell'intrigo, ma fa di 'Scandal' un ennesimo film sulla falsa moralità inglese, anziché sulla perversione di una classe politica. John Hurt (Ward) è un indifeso, infantile viveur, Joanne Whalley, una delle migliori attrici emergenti secondo la critica inglese, è una Keeler fedele ai documenti d'epoca." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 5 Settembre 1989)
"Dello scandalo Stephen Ward fu la maggiore vittima: processato per sfruttamento della prostituzione, abbandonato e ripudiato dai ricchi amici, si uccise col nembutal prima ancora della condanna giudiziaria. Nel film medio appassionante, segnato da critica sociale e da pietà, Ward è interpretato benissimo, con sarcasmo e malinconia da John Hurt; orge di ricchi e sesso politico sono raccontati senza ribalderie (salvo forse una breve sequenza di orgia e un primo piano di genitali maschili scolpiti nel ghiaccio). I personaggi delle due ragazze popolane belle, usate dai potenti e spietatamente processate al loro posto, sono efficaci, ed è specialmente attraente e brava Bridget Fonda, figlia di Peter Fonda." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 16 Settembre 1989)