Scampolo è una giovane orfana che mena a Roma la vita dei vagabondi: è onestissima, ma ama la libertà sopra ogni altra cosa al mondo. Per vivere fa talvolta la fattorina al servizio di una stiratrice: consegnando le camicie dei clienti, le capita di fare la conoscenza di Tito Sacchi, giovane ingegnere, attualmente senza occupazione. La sua difficile condizione desta l'interesse di Scampolo, mentre Tito ha modo, a sua volta, d'apprezzare la rettitudine della povera fanciulla. Per sottrarla alla strada la fa entrare come cameriera in casa di amici suoi, i Bernini. La signora Bernini tratta Scampolo con bontà, ma la fanciulla scopre ben presto che essa è troppo intimamente legata a Tito, mentre il marito tenta inutilmente di sedurre Scampolo, che una notte fugge. Tito cerca affannosamente la fanciulla, che riappare ad un tratto, mentre l'ingegnere si prepara a partire per la Sardegna, propone a Scampolo di rimanere a custodia della sua casa: la fanciulla accetta, ma poi sente che non potrebbe vivere a lungo lontana da Tito. Un bacio, il primo che essi si scambino, rivela ad entrambi i reciproci sentimenti. Tito parte, ma Scampolo lo raggiungerà ben presto.
SCHEDA FILM
Regia: Giorgio Bianchi
Attori: Umberto Spadaro - Commissario, Henri Vidal - Ing. Tito Scacchi, Cosetta Greco - Signora Bernini, Paolo Stoppa - Signor Bernini, Georgette Anys - La Stiratrice, Arlette Poirier - Franca, Ada Colangeli, Galeazzo Benti, Nando Bruno, Giuseppe Porelli, Brunella Bovo - Augusta, Paolo Panelli - Orazio, Nerone Locatelli, Maria Fiore - Scampolo
Sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Oreste Biancoli, Giorgio Prosperi, Giorgio Bianchi
Fotografia: Mario Albertelli
Musiche: Nino Rota
Scenografia: Mario Chiari
Durata: 98
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: FERRANIACOLOR
Tratto da: OMONIMO LAVORO TEATRALE DI DARIO NICODEMI
Produzione: ENIC PEG (ITALIA) CITE'(FRANCIA)
Distribuzione: PEG-ENIC
CRITICA
"Questa è l'ultima versione cinematografica, in ordine di tempo della famosa commedia di Dario Nicodemi (...). Occorre dire che "Scampolo" fu una delle più applaudite creazioni di Dina Galli sulle scene e che sullo schermo nessuna attrice (da Carmen Boni a Dolly Haas, da Lilia Silvi a Maria Fiore) è riuscita a dare al bizzarro personaggio la stessa vitalità e, soprattutto, la stessa attendibilità (...)". (A. Albertazzi, "Intermezzo", n. 7/8 del 30/4/1954).