Saw III

USA 2006
Scampato di nuovo dalle mani della polizia, l'Enigmista, con l'aiuto della sua assistente Amanda, continua a terrorizzare l'intera comunità con i suoi giochi crudeli e contorti. Nel mirino del killer questa volta c'è la dottoressa Lynn Delon, rapita e costretta a trovare una cura per arrestare l'agonia mortale dell'Enigmista. Tutto questo mentre un'altra vittima, Jeff, inizia una disperata lotta contro il tempo per risolvere un intricato enigma e salvare così la sua vita e quella della dottoressa...
SCHEDA FILM

Regia: Darren Lynn Bousman

Attori: Tobin Bell - Jigsaw/John, Shawnee Smith - Amanda, Angus Macfadyen - Jeff, Bahar Soomekh - Lynn, Donnie Wahlberg - Eric Matthews, Dina Meyer - Kerry, Leigh Whannell - Adam, Mpho Koaho - Tim, Barry Flatman - Giudice Halden, Lyriq Bent - Rigg, J. LaRose - Troy, Debra McCabe - Danica, Costas Mandylor - Hoffman, Betsy Russell - Jill, Stefan Georgiou - Dylan, Kim Roberts - Deborah, Alan Van Sprang - Chris, Niamh Wilson - Corbett

Soggetto: James Wan, Leigh Whannell

Sceneggiatura: Leigh Whannell

Fotografia: David A. Armstrong

Musiche: Charlie Clouser

Montaggio: Kevin Greutert

Scenografia: David Hackl

Costumi: Alex Kavanagh

Effetti: Jon Campfens, Grand Unified Theories, Switch VFX

Altri titoli:

Saw III - L'enigma senza fine

Durata: 107

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, DE LUXE

Produzione: LIONS GATE FILMS, TWISTED PICTURES

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2007)

Data uscita: 2007-03-09

CRITICA
"Più monotono che emozionante, nel suo genere il film può andare, nonostante il frequente ricorso alla semioscurità o all'oscurità che fanno molto risparmiare; nonostante il brutto carattere dell'enigmista, talmente pomposo e presuntuoso che quando muore è un bel sollievo, anche al pensiero che non ci saranno 'Saw 4' o '5'. Forse." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 9 marzo 2006)

"Due ragazzini australiani, una bella favola hollywoodiana ed ecco il terzo capitolo di 'Saw', la saga che sega le ossa. James Wan e Leigh Whannell aprirono nel 2004 la danza macabra di Jigsaw, moralista con tumore al cervello che punisce i falsi innocenti. L'ispirazione furono il Kevin Spacey e il sadismo di 'Seven'. Siamo arrivati a 'Saw III' diretto come il secondo dal mestierante Darren Lynn Bousman (...) La famigerata scena di 'Hannibal' in cui veniva servito il cervello di Ray Liotta sembra al confronto 'Mary Poppins'. Jigsaw, che pontifica troppo e non uccide mai in prima persona, è sempre più malato. Come la saga, che ripete stancamente gli shock visivi un tempo frizzanti. Un thriller così truculento, comunque, non si è mai visto. Ancora successo. Arriverà il quattro. Il pubblico cerca paura e disgusto. Fa riflettere." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 9 marzo 2007)

"In un capolavoro velenoso di Billy Wilder: 'L'asso nella manica' (titolo originale 'The Big Carnival' - 1951), un giornalista interpretato da Kirk Douglas conduceva lo spettatore in un mondo privo di ogni scrupolo morale, mostrava cioè una realtà inaccettabile. Ma era un atto d'accusa legittimo. In seguito, il thriller vero e proprio iniziò a seminare il panico tra gli spettatori;
qualcuno ricorda gli infermieri nell'atrio dei locali dove si proiettavano film teoricamente dannosi per i più emotivi. In una corsa folle e scriteriata il thriller si trasformava in horror in un crescendo delirante ed oggi di fronte all'orribile 'Saw III' non c'è bisogno di infermieri, siamo ormai rotti ad ogni esperienza e al peggio non c'è fine. E così i nostri figli di dieci- dodici anni potranno godersi il turpe e disonesto spettacolo offerto da 'Saw III', un vomitevole condensato delle peggiori perversioni sadomaso, un campionario di torture che farebbe orrore anche ai carnefici dell'Inquisizione spagnola. E in perfetto stile realista, con macchinari diabolici, carrucole, seghe circolari e corpi straziati. La trama? Non ne ha perché lo spettatore vive di riflessi condizionati.
Disertare la pellicola non è un dovere, è un piccolo gesto di ribellione." (Adriano Di Carlo, 'Il Giornale', 9 marzo 2007)

"Diretto dallo stesso regista della seconda puntata, Darren Lynn Bousman, il nuovo episodio non si pone minimamente il problema di una sceneggiatura coerente: affonda subito nello splatter più sanguinoso, preoccupandosi soltanto di elaborare nuove crudeltà. Al punto da spiazzare lo spettatore non iniziato alla saga, che (malgrado i goffi flashback) rischia di non capire granché di tutta la faccenda. Ne fanno le spese anche gli attori, costretti dalle circostanze a una recitazione forzata e poco credibile. Così, viene meno l'effetto principale dell'horror - l'orrore, appunto - lasciando il posto a un disgusto da mattatoio." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 marzo 2007)