SANGUE SULLA SABBIA

Dieci riservisti russi, che lasciano il servizio, per recarsi alle loro case, cavalcano nel deserto sabbioso, in una zona desolata della Russia asiatica comandati da un ufficiale. La moglie dell'ufficiale ed un professore di geologia si sono uniti ai militari: la comitiva ha molto da soffrire per la sete e le tempeste di vento e di sabbia, che imperversano. Giungono finalmente ad un minuscolo fortino, dove c'è un pozzo, che però è quasi inaridito. Nascosta nel pozzo trovano una mitragliatrice di marca straniera, segno evidente della presenza di bande di ribelli nei dintorni. Il comandante, prevedendo che i ribelli attaccheranno il fortino, manda un corriere alla più vicina guarnigione, chiedendo rinforzi; e intanto predispone la difesa. Nei ripetuti attacchi cadono quasi tutti i difensori. Quando giungono i rinforzi, vengono accolti dall'unico essere rimasto vivo nel forte: un soldato, che ancora combatte accanitamente. I ribelli vengono uccisi o catturati.