Durante la guerra Rita ha perduto i genitori ed ogni suo avere: ora si reca a Bettona, per domandare asilo al parroco, don Vincenzo. Strada facendo incontra un autocarro pieno di merci con due giovani borsari neri, che le danno un passaggio. Ma l'autocarro col suo carico eccita le brame d'alcuni malviventi, che se n'impadroniscono, dopo aver ucciso uno dei giovani. Rita si rifugia con l'altro, Bruno, in un casolare: durante la notte Bruno se ne va per riprendere i suoi traffici. Giunta a Bettone, Rita, accolta paternamente da don Vincenzo, trova lavoro nel negozio della madre di Bruno. Dopo qualche tempo, Bruno, misero e deluso, ritorna a Bettona: la sua simpatia per Rita si trasforma in un amore ardente, che viene ricambiato. Quando Rita gli annuncia la sua prossima maternità, Bruno, non trovando lavoro, commette una rapina, che gli frutta una forte somma. La madre di lui, intuita la verità, lo scongiura di restituire il mal tolto: Avutane un rifiuto; avverte don Vincenzo, al quale Rita fa ampia confessione del suoi rapporti con Bruno. Questi, temendo la denuncia del parroco, l'uccide. Don Vincenzo, prima di spirare, tenta di salvare l'uccisore, che ribellatosi ai carabinieri, viene da questi abbattuto.
SCHEDA FILM
Regia: Goffredo Alessandrini, Michele Nesci
Attori: Cesare Bettarini - Procuratore Della Repubblica, Bruno Smith - Il Maresciallo, Franco Balducci - Autista Del Camion, Carlo Giustini - Alberto, Pina Gallini - Augusta Donati, Giovanna Cigoli - Madre Di Bruno, Luisa Rossi - Rita, Virgilio Riento - Dovelli, Carlo Ninchi - L'Ubriacone, Franco Pesce - Il Cancelliere, Emy Neif - Signora Maria, Piero Lulli - Don Vincenzo
Soggetto: Franco Angelini
Sceneggiatura: Goffredo Alessandrini, Siro Angeli, Nino Stresa
Fotografia: Domenico Scala
Musiche: Amedeo Escobar
Scenografia: Lamberto Giovagnoli
Durata: 86
Genere: DRAMMATICO
Produzione: UMBRIA FILM
Distribuzione: FINCINE
CRITICA
"Tratto da un artificioso soggetto di Franco Angelini (...) il film narra la storia di un delitto (...). Se tale vicenda viene condotta con intenzioni retoriche e con mano pesante è la descrizione del paesaggio: dell'Umbria gli autori hanno colto soltanto gli aspetti esteriori, machiettistici, senza interpretare con sincerità i sentimenti delle popolazioni del luogo".(Vice, "Cinema", n. 61, 1951).