Giuseppe Cicerchia, separato dalla moglie Iolanda, noto alla polizia per una serie di piccoli reati connessi con i mezzucci di cui si serve per vivere, si è impiantato da tempo nel montano paese di Busolone dove, basandosi sulla dabbenaggine dei paesani, funge da mago-intermediario con un presunto S. Pasquale nel cui nome prescrive ricette amorose alle donne in un modo o nell'altro insoddisfatte. Tra le sue funzioni c'è anche quella di soddisfarle di persona. Suoi nemici sono: il concorrente Mago di Bagnacavallo, rappresentante di S. Costantino I, che finisce sfracellato al suolo durante un'esibizione di lievitazione dal campanile, e Don Gervasio, il parroco dei paesello. Sarà costui, servendosi di un cognato attore e della sua compagnia di baccanti a inscenare delle beffe che costringono il "Femminario" - soprannome del Cicerchia - a fare atto di penitenza pubblica e a esulare con il Muto e con l'indemoniata.
SCHEDA FILM
Regia: Luigi Filippo D'Amico
Attori: Lando Buzzanca - Giuseppe Cicerchia, Stella Carnacina, Orchidea De Santis, Gabriella Giorgelli, Lionel Stander, Gianni Cavina, Gina Rovere, Memmo Carotenuto, Francesco De Rosa, Loretta Persichetti, Guido Cerniglia, Gigi Bonos, Nino Terzo, Franco Bracardi, Toni Ucci, Nello Pazzafini, Giuliana De Sio, Nerina Montagnani, Enzo Santaniello, Nicola Natalia, Sabina De Guida
Soggetto: Castellano, Pipolo
Sceneggiatura: Castellano, Pipolo
Fotografia: Sergio D'Offizi, Enrico Lucidi - operatore
Musiche: Maurizio De Angelis, Guido De Angelis
Montaggio: Marisa Mengoli
Scenografia: Enzo Turco
Costumi: Mario Giorsi
Altri titoli:
Sex for Sale
Durata: 100
Colore: C
Genere: GROTTESCO
Specifiche tecniche: PANORAMICA - EASTMANCOLOR
Produzione: GIANNI HECHT LUCARI PER FLAG CIN.CA
Distribuzione: TITANUS
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 12 MARZO 2010 HA ELIMINATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Il film, farsaccia paesana ispirata alle peggiori commedie picaresche italiane, è una collana di episodietti tutti caratterizzati dalla platealità delle invenzioni, dalla trivialità dei dialoghi e delle scene, dalla irriverenza religiosa." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 80, 1976)