L'infanzia di Kenji è stata segnata dall'abbandono della madre e dalla morte precoce del padre. Divenuto adulto, Kenji conduce un'esistenza ai margini della società mantenendosi con impieghi saltuari tra cui un lavoro come autista. Una notte Kenji prende a bordo della sua auto una coppia, Mamiya e sua moglie Chiyoko, e nella donna riconosce sua madre. Deciso a vendicarsi per l'abbandono subito da bambino, Kenji inizia a frequentare la famiglia di Mamiya e lui ben presto gli chiede di diventare socio nella sua attività di corriere espresso, adatta soprattutto a riabilitare e dare una possibilità di riscatto a persone con un passato di dubbia moralità. Tuttavia, quando per Kenji arriva il momento di mettere in atto il suo piano portando così alla luce la verità, l'uomo si renderà conto che i vincoli di sangue sono più forti di qualsiasi sentimento.
SCHEDA FILM
Regia: Shinji Aoyama
Attori: Tadanobu Asano, Jô Odagiri, Aoi Miyazaki, Ken Mitsuishi, Yuka Itaya, Katsuo Nakamura, Kyusaku Shimada, Eri Ishida, Maho Toyota
Soggetto: Shinji Aoyama - anche romanzo
Sceneggiatura: Shinji Aoyama
Fotografia: Masaki Tamura
Musiche: Nagashima Hiroyuki
Montaggio: Yuji Oshige
Scenografia: Tsuyoshi Shimizu
Costumi: Shinozuka Nami
Effetti: Kobayashi Masato
Durata: 136
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: STYLE JAM
NOTE
- FILM D'APERTURA DELLA SEZIONE 'ORIZZONTI' ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007).
CRITICA
Dalle note di regia: "Proprio come un giocatore di calcio non è in grado di rilasciare dichiarazioni circa una partita che si sta disputando e di cui non si conosce ancora l'esito finale, lo stesso accade a me, mentre sto girando un film, quando non trovo le parole per descriverlo. Ogniqualvolta tento di dire qualcosa, tutto suona come un mero discorsetto 'carino' che rende il film simile a una menzogna. Naturalmente, un film descritto con le sole parole si esaurisce necessariamente in una bugia. Un film diventa un film quando si regge su qualcosa di magico che può essere spiegato scientificamente. Devo evitare di parlarne, almeno prima di iniziare le riprese, proprio allo scopo di preservare quell'elemento magico. Voglio, però, aggiungere solo questo. Con tutta probabilità 'Sad Vacation' non sarà in alcun modo etichettato come discorsetto 'carino'."
"'Sad Vacation' è un film molto bello, strano anche nella filmografia di questo regista che pure sceneggiatore, studioso di letteratura inglese e americana, che in Giappone sconta le sue scelte indipendenti da ogni catalogazione di 'nuova onda' o 'cinema giovane', vagabondando tra cuori estremisti, paesaggi surreali, esperienze di vita al limite del sopportabile. Un disagio che squarcia il presente in modo poco rassicurante, che predilige l'inquietudine alle certezze. C'è un abbandono all'origine di questa storia disseminata anche di frammenti dagli altri film di Aoyama." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 31 agosto 2007)