Valter "Gib" Gibson e Alison Bradbury - due matricole universitarie di diversa estrazione sociale - s'incontrano al corso di lingua inglese a New England. Gib tenta di agganciare la ragazza, chiedendole di aiutarlo in inglese, ma si accorge che lei ha un fidanzato in California. In occasione delle vacanze natalizie si trovano nella stessa auto di amici, diretti appunto in California, dove Alison è attesa dal fidanzato e Gib da un amico, che gli ha garantito una "sure Thing", una "cosa" sicura, cioé una ragazza-cosa. Strada facendo, i due, fra litigi avventure e disavventure, si scoprono innamorati, e, lasciatisi alle spalle lei il noioso fidanzato e lui la troppo facile "The sure Thing" si abbandonano al proprio sincero sentimento.
SCHEDA FILM
Regia: Rob Reiner
Attori: John Cusack - Walter "Gib" Gibson, Daphne Zuniga - Alison Bradbury, Anthony Edwards - Lance, Boyd Gaines - Jason, Tim Robbins - Gary Cooper, Viveca Lindfors - Professoressa Taub, Lisa Jane Persky - Mary Ann Webster, Nicolette Sheridan - The Sure Thing, Marcia Christie - Julie
Soggetto: Steven L. Bloom, Jonathan Roberts
Sceneggiatura: Jonathan Roberts, Steven L. Bloom
Fotografia: Robert Elswit
Musiche: Tom Scott
Montaggio: Robert Leighton
Scenografia: Lilly Kilvert
Costumi: Durinda Wood
Durata: 95
Colore: C
Genere: ROMANTICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: MONUMENT PICTURES
Distribuzione: CDE - DOMOVIDEO, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT VIDEO
CRITICA
"La storia di due diciannovenni, colleghi di corso di una università del New England, che al termine di un lungo ed avventuroso viaggio verso la California (dove trascorreranno le vacanze natalizie) scoprono di amarsi e di non poter fare a meno l'uno dell'altra. Il film diretto da Rob Reiner è tutto qui, in queste schermaglie sentimentali che condiscono una vicenda che potrebbe sembrare banale o scontata, ed invece è ricca di notazioni gustose e divertenti, di sapida ironia, di ammiccanti frecciatine contro l'establishment e contro tutta una concezione di vita barbosa e priva di slanci. Senza contare che il film si segnala anche per un suo stile pulito e garbato, estremamente gradevole, che lo fanno un prodotto godibilissimo, soprattutto per i giovani. (…) Un'opera che trae spunto da un tema che è parte integrante di tutta una corrente letteraria americana, quella che si riferisce all'iniziazione alla vita da parte degli adolescenti (Mark Twain, Salinger, e via dicendo) e che esalta il ritorno ai buoni sentimenti. Con risultati che non sono certo da disprezzare." ('Il Tempo', 18 Settembre 1985)
"Due diciottenni che credono di detestarsi finiscono con l'innamorarsi dopo un lungo e movimentato viaggio che li porta dal nevoso New England alla assolata California. Lui (John Cusack) sta andando a passare le vacanze di Natale da un amico che gli ha promesso 'una cosa (anzi 'una botta') sicura', cioè una fragrante biondina che abbiamo visto spalmarsi di olio solare sui titoli di testa. Lei (Daphne Zuniga) sta invece raggiungendo il suo noiosissimo fidanzato. Capitati per caso a bordo della stessa auto, i due litigano con tanta petulanza che vengono abbandonati in mezzo alla strada, ma poco male: i sentimenti nascono e crescono proprio on the road, come è noto, tanto più se conditi da incontri e disavventure di ogni genere. Un copione banale? È il meno che si possa dire. Ma più banale è lo spunto, più sorprendente è il mestiere che nonostante tutto dimostrano Reiner e i suoi attori." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 Settembre 1985)
"Tira un'aria anacronistica in 'Sacco a pelo a 3 piazze' (titolo stupidamente non pertinente): potrebbe essere datato venti o trent'anni fa, se non fosse per qualche momento spregiudicato della parte d'avvio nel campus universitario. Se si toglie un curioso modo di aprire una lattina di birra (un ricordo d'università?), non c'è nel corso del viaggio una sola annotazione che dica qualcosa d'originale o di significativo sulla provincia americana e la sua gente. Inutile anche se inoffensivo, insomma. Anche in termini esclusivamente mercantili, che cosa giustifica l'importazione di un simile prodotto palliativo se non l'egemonia dell'industria hollywoodiana sul nostro mercato, aggravata dall'attuale recessione anche quantitativa del cinema nazionale? E' vero che, come esistono (in senso propulsivo) i film natalizi e pasquali, esiste, anche (in senso repulsivo) la categoria dei film estivi o da Mundial cioè i prodotti di scarto da buttare sul mercato nei mesi di bassa frequenza; ma quando i responsabili del settore (produttori, distributori ed esercenti) cominceranno a modificare lo stato delle cose?" (Morando Morandini, 'Il Giorno', 8 Giugno 1986)