Mentre a Roma un gruppo di padri dell'istituto di Studi Orientali progetta nei minimi particolari l'eventuale prossimo viaggio del Papa in Unione Sovietica, gli agenti segreti delle grandi potenze, riuniti nel Russicum, si adoperano attivamente alcuni per favorire questo storico avvenimento, altri invece per impedirlo. Quando una ragazza americana, Sylvye, viene uccisa da un misterioso killer in piazza Navona, un giovane diplomatico del consolato, Mark Hendricks viene incaricato dal suo capo, George Sherman, di far luce sul delitto. Mark si troverà dinanzi una fitta rete di misteri e delitti e verità sconcertanti persino su Sylvye. Chi e cosa si nasconde dietro il Russicum?
SCHEDA FILM
Regia: Pasquale Squitieri
Attori: F. Murray Abraham - Padre Carafa, Treat Williams - Mark Hendricks, Danny Aiello - George Sherman, Rita Rusic - Alexandra Anghelopoulos, Rossano Brazzi - Marini, Nigel Court - Hanema, Luigi Montini - Dott. Mario Preti, Robert Balchus - Michael Wesling, Leopoldo Mastelloni - Isidoro, Maria Teresa Bax - Sylvie Torrence, Franco Diogene - Segretario di Wessling, Julian Jenkins - Nemeth, Anna Maria Natalini - Segretaria, Fabio Traversa - Vassili, Christina Engelhardt
Soggetto: Enzo Russo (II) - romanzo, Mario Cecchi Gori, Pasquale Squitieri
Sceneggiatura: Valerio Riva, Robert Balchus, Pasquale Squitieri
Fotografia: Giuseppe Tinelli, Mario Cimini - operatore, Roberto Gengarelli - assistente operatore, Mario Squitieri - assistente operatore
Musiche: Renato Serio
Montaggio: Mauro Bonanni
Scenografia: Emilio Baldelli
Arredamento: Margherita Spada
Costumi: Blanche Cardinale
Altri titoli:
Russicum
Russicum (I giorni del diavolo)
Durata: 106
Colore: C
Genere: AZIONE
Specifiche tecniche: SCOPE
Tratto da: liberamente ispirato al romanzo "I martedì del diavolo" di Enzo Russo
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER CECCHI GORI GROUP ,TIGER CINEMATOGRAFICA, RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Distribuzione: COLUMBIA PICTURES ITALIA (1988) - VIVIVIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"All'ambizione di conciliare il ritmo del film d'azione con lo scavo dei personaggi e la suggestione ambientale della Roma vaticana corrispondono risultati scarsi: il ritmo è frettoloso più che svelto; quasi tutti i personaggi sono stereotipati; l'ambientazione è rozzamente magniloquente. E le invenzioni di regia latitano. Tra gli interpreti spicca per intensità di presenza e lampeggiante ambiguità F. Murray Abraham, il notevole Salieri di 'Amadeus', ma ho apprezzato la nervosa energia di Mastelloni che fa l'inquieto sacerdote ucraino e la misura di Brazzi, capo del controspionaggio italiano al quale è affidata una battuta spiritosa sui servizi segreti: 'Ci sono più servizi che segreti'. E' probabile che se Squitieri fosse ricorso più spesso al sale dell'ironia (ma non copiando male Buñuel come nella gag del crocifisso) il piatto spionistico sarebbe risultato più saporito. In 'Russicum' non poteva mancare una bionda come Rita Rusic, maliarda e spia da rotocalco e di coscialunga." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 19 marzo 1988)
"Fra gli interpreti, quello che convince di più è F. Murray Abraham, finito, dopo 'Amadeus' e 'Il nome della rosa', nei panni di un austero gesuita che organizza al computer il fatidico viaggio. Con lui il vero 'Russicum' non ha niente a che vedere, ma il suo personaggio è quello in cui si crede con minori difficoltà: per l'asciuttezza e la tensione interiore. L'americano che la fa un po' da protagonista è Treat Williams, abbastanza di maniera, il capo dello spionaggio italiano e Rossano Brazzi, incisivo e nello stesso tempo felpato, sempre molto sicuro di sé, il sacerdote ucraino e Leopoldo Mastelloni. Con una maschera sofferta ed angosciata, la maliarda è Rita Rusic, bionda quel tanto che serviva." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 9 aprile 1988)
"Che cosa accadrà se il Papa andrà in Russia? Può darsi che ai servizi segreti americano e russo il viaggio non vada troppo a genio; può darsi che una prospettiva simile non garbi neppure a certe frange vaticane. Quello che non possono dire gli autorevoli e pensosi vaticanisti, intorno a un evento solo ipotizzabile, è materia ghiotta per i fantapolitici e gli scrittori di storie di spionaggio. Ispirandosi liberamente al romanzo di Enzo Russo 'Martedì del diavolo' (Mondadori), Squitieri, Valerio Riva e Robert Balchus hanno messo insieme una sceneggiatura ricchissima dei luoghi classici del racconto spionistico, anzi così ricca che è lecito il sospetto di una punta di ironia o di parodia da parte di qualcuno. Ma Squitieri nel tradurre in immagini, è stato tradito dal suo scrupolo di autore popolare, più attento alle scene madri che alle sottigliezze. Così per non intaccare la sua fama, Squitieri ha reso incomprensibile il giallo. Avete presenti i prossimamente, i trailers che fanno pubblicità a un film mostrandone le scene chiave, incuriosendo, ma senza far capire nulla? 'Russicum' è un grande filmato pubblicitario, in cui si allude a un film da fare, di cui non si vuol svelare la trama. Squitieri deve aver pensato: siamo in Italia, avvengono delitti politici clamorosi, si svolgono appassionanti trame poliziesche che tutti vedono, ma che nessuno capisce, più aumentano i testimoni, meno son chiari i fatti; perché non adeguarsi? Solo che il cinema non è la realtà italiana, pretende delle spiegazioni e una certa coerenza anche nei delitti." ('La Stampa', 15 aprile 1988)