TRAMA BREVE
Nel 1945, subito dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, la casa di tolleranza ospitata all'interno del Palazzo Orientale è destinata ad essere chiusa. Al suo interno, sensazioni e stati d'animo si moltiplicano. Marion, una delle ragazze, sogna l'amore, la vita di coppia, il music-hall. Il tuttofare della casa, Petit Louis, è innamorato di Marion. Sapendo che di lì a breve non la vedrà più, decide di trovarle un uomo in grado di renderla felice.
TRAMA LUNGA
Tre ragazze sono sulla strada in attesa di clienti. Piove, non passa nessuno, e una comincia a raccontare alle altre la storia di Marion e Petit Louis. Quest'ultimo, nato, cresciuto e vissuto in un bordello dove lavora come factotum, è in attesa di una ragazza da amare e da proteggere per tutta la vita. L'evento si verifica all'inizio del 1945, quando al bordello arriva Marion, giovane e bella. Finisce la guerra, Petit Louis vuole che Marion cerchi la felicità accanto a un uomo che la meriti. Passano alcuni uomini, finché una sera lei conosce Dimitri. Sembra l'incontro giusto, confermato anche da una cartomante all'uopo in precedenza addestrata da Petit Louis. Marion e Dimitri escono insieme, ma è sempre lei a pagare, e così deve riprendere il lavoro nel bordello. Due sicari intanto braccano Dimitri, che ha rubato al Rumeno, temibile capobanda, materiali presi dal mercato nero. Mentre Marion è ingaggiata per aprire la serata in un teatro, arriva la legge che impone la chiusura delle case di tolleranza. A questo punto, tutti e tre vanno a vivere insieme. Dimitri e Marion inscenano una specie di matrimonio e vanno a festeggiare in un ristorante. Qui arrivano i sicari e portano via la coppia. Viene chiesto un forte riscatto messo insieme in una notte con il lavoro delle 'colleghe' di Marion. Quando Petit Louis porta la somma, c'è una sparatoria, e loro tre riescono a scappare. Poco dopo Marion si esibisce in un locale come cantante, e il successo induce l'impresario a farle un ottimo contratto. Ora Petit Louis, Marion e Dimitri sono su un prato per una colazione all'aperto. Sono felici, ma ancora arrivano i sicari. Si avvicinano a Dimitri e lo uccidono. Marion, che era distante, corre disperatamente verso l'uomo, ma è a sua volta raggiunta da colpi di pistola e muore sull'erba. Petit Louis resta solo.
SCHEDA FILM
Regia: Patrice Leconte
Attori: Laetitia Casta - Marion, Vincent Elbaz - Dimitri Josco, Patrick Timsit - Louis, Catherine Mouchet - Lena, Isabelle Spade - Camille, Berangere Allaux - Violette, Dolorès Chaplin - Dolores, Carole Esther - Carol, Florence Geanty - Florence, Mercedes Brawand - Madame Boula, Patrick Floersheim
Soggetto: Serge Frydman, Patrice Leconte
Sceneggiatura: Patrice Leconte, Serge Frydman
Fotografia: Eduardo Serra
Montaggio: Joëlle Hache
Scenografia: Ivan Maussion
Costumi: Edwige Morel D'Arleux, Christian Gasc
Durata: 90
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: PHILIPPE CARCASSONE - CINE' B - PATHE' IMAGE PRODUCTION - TF1 FILMS PRODUCTION - KC MEDIEN - ZOULOU FILMS
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA
Data uscita: 2002-04-19
CRITICA
"Amore a senso unico fra il factotum di un bordello parigino e una delle ragazze della 'Maison'. Desiderio, abnegazione, sacrificio: sapendo che non potrà mai averla, lui cerca di farle incontrare l'uomo perfetto, ma non sarà così. Intanto le case chiudono, le ragazze sbaraccano, la bella Marion tenta un'improbabile carriera da cantante. Ma 'Rue des plaisirs' resta molle, incerto, manierato. Uno di quei film di Patrice Leconte che avrebbe tutto per decollare ma non decolla mai". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 aprile 2002)
"Donne perdute, bei tenebrosi un po' mascalzoni, bordelli sospesi tra violenza fisica e il sogno: 'Rue des plaisirs' non risparmia nulla del repertorio iper-romantico, molto francese, che andava di moda negli anni quaranta con i film di Marcel Carné e Julien Duvivier. Non c'è nulla di male, a priori: la malinconia struggente è contagiosa e, se il realismo latita da cima a fondo, Patrice Leconte lo compensa col talento per la regia elegante e la stilizzazione". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 maggio 2002)
"Già da un po' il regista Patrice Leconte sembra non saper molto cosa dire, cosa fare. (...) L'anno è il 1945, il luogo è Parigi, l'indirizzo è la via dei piaceri del titolo, l'atmosfera oscilla tra speranza e delinquenza, la ricostruzione storica è ben fatta, il film non è molto interessante. La bellissima protagonista non è ancora in grado di recitare, ma è divertente una prostituta di nome di Casta". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 19 aprile 2002)
"Il destino sta scritto in qualche verso di Prévert, ma proprio per questo tutto è poeticamente già visto, nonostante la ricostruzione d'epoca susciti un certo fascino. Il freddo lirismo di Leconte è irriconoscibile. La diva delle passerelle in carriera nel cinema ha la qualità del ruolo: l'innocenza punibile per sospetta malizia". (Silvio Danese, 'Il Giorno', 26 aprile 2002)